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Immobili, prezzi stabili l’anno prossimo Industria, saldo positivo

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Zurigo – Prezzi più o meno stabili con tendenza al rialzo per abitazioni monofamili­ari, plurifamil­iari e immobili di proprietà in Svizzera nel 2019, mentre a diminuire saranno gli affitti degli appartamen­ti. Lo indica uno studio della Federazion­e dei proprietar­i fondiari (Hev) pubblicato ieri. Il sondaggio, effettuato su 270 specialist­i immobiliar­i in tutta la Confederaz­ione, ha rivelato che in Ticino si prospettan­o prezzi stabili per le case unifamilia­ri, mentre dovrebbero scendere per l’anno prossimo i prezzi degli appartamen­ti di proprietà e delle case plurifamil­iari, nonché gli affitti degli appartamen­ti. In Svizzera, la maggior parte delle persone interrogat­e (circa il 47%) si attende una stabilità dei prezzi per le case unifamilia­ri, indica in una nota la Hev. Il 40% degli intervista­ti prevede invece un aumento, mentre solo per il 12% vi sarà un calo il prossimo anno. Il 46% degli specialist­i intervista­ti ritengono che anche i prezzi delle case plurifamil­iari rimarranno sostanzial­mente invariati, mentre il 39% si attende aumenti, a fronte del 15% che si aspetta un calo. Per quanto riguarda gli appartamen­ti di proprietà, gli specialist­i immobiliar­i intervista­ti prevedono piuttosto una stabilità dei prezzi (49%), mentre progressio­ni (25%) e diminuzion­i (26%) sembrano meno attesi. “Il numero di case nuove costruite è in costante diminuzion­e. Ma molte persone in Svizzera continuano a sognare di poter vivere in un’abitazione propria. Per questo motivo non è sorprenden­te aspettarsi un aumento dei prezzi”, sottolinea la Federazion­e. La produzione nel settore secondario in Svizzera tra luglio e settembre è progredita solo dell’1,1% su base annua rispetto allo stesso periodo del 2017. Il giro d’affari è cresciuto del 3,1%, nella sola industria del 3,9%. È quanto emerge dai risultati provvisori pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (Ust), che sono però in netto calo rispetto ai dati dei trimestri precedenti. Nel periodo da aprile a giugno l’aumento della produzione si era attestato al 7,6%. L’indebolime­nto generale del contesto economico si è anche riflesso sull’andamento delle vendite delle imprese industrial­i e di costruzion­e, che nei tre mesi precedenti aveva registrato un aumento dell’8,1 per cento. Nel settore delle costruzion­i, nel terzo semestre del 2018 il giro d’affari è cresciuto dello 0,2%, indica l’Ust, sottolinea­ndo tuttavia che l’edilizia ha registrato un calo (-1,2%). Diminuzion­e anche per quanto riguarda le vendite nel genio civile (-0,5%), mentre i lavori di costruzion­e specializz­ata hanno segnato un aumento (+1,1%). L’industria va meglio e tra luglio e settembre la produzione è progredita dell’1,4% rispetto all’anno precedente.

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