‘Chiudetegli la bocca’
La Cia ha le prove che l’ordine di uccidere Jamal Khashoggi venne da Mohammed bin Salman In una intercettazione fatta conoscere alla Turchia le parole con cui il principe ereditario saudita dava disposizioni di agire
Washington/Istanbul – L’ordine – “Mettetelo a tacere il più presto possibile” – fu dato da Mohammed bin Salman, e la Cia ne ha le prove. L’elemento mancante del percorso che conduce al principe ereditario saudita (Mbs) quale mandante dell’uccisione di Jamal Khashoggi nel consolato saudita sarebbero queste parole rivolte in una telefonata al fratello Khaled, ambasciatore negli Usa. Una conversazione intercettata dai servizi americani, che ne avrebbero riferito alle autorità turche, secondo il quotidiano ‘Hurriyet’, attraverso la stessa Gina Haspel. La direttrice dell’agenzia di intelligence avrebbe messo a parte della registrazione i colleghi di Ankara, nella sua visita del mese scorso per raccogliere informazioni sull’omicidio del reporter dissidente. “L’omicidio che è seguito è la conferma definitiva di queste istruzioni”, ha sostenuto ‘Hurriyet’, secondo cui la Cia avrebbe in mano anche altre intercettazioni. Ma per Donald Trump il rapporto della Cia non basta ad accusare Mbs. “Io odio i crimini e odio le coperture. Ma lasciatemi dire, il principe ereditario li odia più di me”, ha detto ieri il presidente, respingendo le pressioni crescenti anche tra le fila dei repubblicani. La Turchia non sembra però intenzionata a mollare la presa. Le nuove rivelazioni sui media locali (“normalizzati”, va ricordato, sulla linea dettata da Recep Tayyip Erdogan) tengono alta la pressione sulla corona saudita. Il presidente ha escluso ieri sera un incontro con Bin Salman al G20 della prossima settimana in Argentina, che sarebbe stato il primo colloquio ufficiale dal giorno dell’omicidio, dopo che il leader turco ha “assolto” il re Salman ma non il figlio ed erede al trono Mohammed. Ankara, che continua a voler processare nei suoi tribunali i presunti membri del commando omicida, insiste anche per l’apertura di un’inchiesta internazionale. Il suo ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu è convinto che se ne parlerà al G20. Proprio sotto gli occhi di Bin Salman. Intanto, cresce in Europa il fronte che chiede misure contro Riad. Mentre la Francia ha deciso sanzioni per 18 sauditi sospettati di coinvolgimento nell’omicidio Khashoggi, tra cui il divieto di ingresso nell’area Schengen, Danimarca e Finlandia hanno annunciato la sospensione del loro export di armi e materiale militare a Riad alla luce del delitto e dell’evoluzione del conflitto in Yemen. Una posizione che si allinea a quella già espressa da Germania e Norvegia.