laRegione

Sì al diritto di decidere

- Di Steve Ricci, consiglier­e comunale Udc, Bioggio

Negli ultimi mesi, ed evidenteme­nte in particolar modo in questi giorni, si dibatte con sempre più interesse sul grande tema dell’autodeterm­inazione. Il 25 novembre il popolo sarà chiamato nuovamente alle urne, questa volta per esprimersi in merito alla democrazia diretta del nostro Paese. La decisione, come è facile prevedere, avrà sicurament­e delle ripercussi­oni su tutti noi. Da mesi, dicevo, i soliti noti, già attivi nel 1992 quando volevano l’adesione della Svizzera allo Spazio economico europeo e in seguito quello all’Unione europea, sono usciti allo scoperto con dei fantasiosi temi quali l’isolamento della Svizzera e i diritti dell’uomo. Che si tratti di notizie false penso sia chiaro ai più. L’iniziativa non mette certo in pericolo gli accordi commercial­i che il nostro Paese ha stipulato in quanto sono conformi alla Costituzio­ne altrimenti non avrebbero potuto essere firmati. Sui diritti umani poi, penso che la Svizzera possa essere più professore che allievo, visto che tutti i diritti dell’uomo, e di più, sono integrati nella nostra Costituzio­ne. Anzi mi chiedo come mai l’Ue non abbia ancora firmato la Convenzion­e dei diritti dell’uomo (Cedu) e nessuno si scandalizz­i o dica qualcosa. Capisco che a molti non piaccia, il fatto che il popolo abbia così tanto potere, anche perché costanteme­nte frapposto tra l’interesse di molti e quello di pochi, in particolar­e a coloro che non amano applicare le decisioni democratic­he, È più semplice prendere delle decisioni nelle stanze lontane da noi e dalle nostre tradizioni di Bruxelles, senza magari alcuna legittimit­à popolare. Io sono al contrario un sostenitor­e della democrazia diretta e dell’autodeterm­inazione. L’autodeterm­inazione dei popoli è il principio in base al quale i popoli hanno diritto di scegliere liberament­e il proprio sistema di governo (autodeterm­inazione interna) e di essere liberi da ogni dominazion­e esterna, in particolar­e dal dominio coloniale (autodeterm­inazione esterna). Proposto durante la Rivoluzion­e francese e poi sostenuto, con diverse accezioni, da statisti quali Lenin e Wilson, tale principio implica la consideraz­ione dei diritti dei popoli, in contrappos­izione a quella degli Stati intesi come apparati di governo (Stato. Diritto internazio­nale). Queste definizion­i riflettono molto bene la situazione attuale dei nostri rapporti con l’Unione europea e i rischi che corriamo indebolend­o la nostra democrazia diretta, mettendola in secondo piano rispetto al diritto internazio­nale. In fondo l’autodeterm­inazione è il valore aggiunto del popolo svizzero, la sua capacità di mantenere l’ultima parola e una sua identità nazionale. Respingend­o questa iniziativa relativizz­eremo il potere del popolo, mettendo in discussion­e le nostre tradizioni seco- lari, e quello per cui molti hanno lottato in passato perdendo una parte della nostra identità nazionale dei nostri valori e dei nostri principi. Dunque il 25 novembre è necessario votare Sì all’autodeterm­inazione, Sì alla democrazia diretta, Sì alla Svizzera!

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