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‘Logistica, stipendi insufficie­nti’

La Commission­e federale della Posta fissa a 18,27 franchi l’ora il salario minimo. Sindacati in trincea Marco Forte (syndicom): ‘Per il Ticino conseguenz­e pessime, ma il malessere è diffuso’

- Di Jacopo Scarinci e Daniel Ritzer

La decisione della Commission­e federale della Posta (PostCom) di fissare a 18,27 franchi orari il salario minimo nel settore della logistica non va giù ai sindacati. “Spalanca a tutti gli effetti la porta del dumping salariale”, denunciano in una nota diffusa ieri Unione sindacale svizzera, Sev, syndicom e Unia. Di più. «Per quanto riguarda il Ticino si viene a creare un’autentica frattura – rileva da noi raggiunto Marco Forte, responsabi­le regionale di syndicom –. Nel senso che i 18,27 franchi orari fissati dalla PostCom sono addirittur­a inferiori alla proposta più bassa giunta dal Consiglio di Stato per applicare il salario minimo votato dal popolo tre anni fa». Già, perché – lo ricordiamo – il governo nella sua proposta ha previsto una forchetta fra i 18,75 e i 19,25 franchi all’ora. In tutti i casi, quindi, quanto deciso dalla PostCom per i lavoratori nella logistica non coperti da Contratto collettivo di lavoro sarebbe inferiore. E quindi? «E quindi in questo caso in Canton Ticino il loro salario minimo sarebbe inapplicab­ile – replica Forte –. Se un cantone si dota di un salario minimo, è quello a fare stato». Da qui la richiesta, effettuata a livello nazionale dai sindacati, di un salario minimo per la logistica di almeno 22 franchi orari, concedendo alla PostCom di ragionare almeno inizialmen­te sulla base di 20 franchi l’ora. Questo perché il Tribunale federale nel mese di agosto ha dato luce verde a un salario minimo di tale entità in Canton Neuchâtel, ritenendol­o in conformità sia con il diritto federale sia con il principio di libertà economica. Ma per il Ticino, tralascian­do ogni discorso su un salario minimo ancora in discussion­e in seno alla Commission­e della gestione, questa decisione della PostCom che conseguenz­e può avere? «Pessime – risponde serafico il responsabi­le regionale di syndicom –. Sappiamo tutti come il nostro cantone abbia un mercato del lavoro che è una giungla, dove i diritti dei lavoratori vengono messi sempre in secondo piano e con essi le loro retribuzio­ni. Auspichiam­o che il nostro appello sia ascoltato». Indignato e pessimista è Daniel Münger, presidente nazionale di syndicom e già responsabi­le del settore logistica, che raggiunto dalla ‘Regione’ ricorda come «quanto viene deciso dalla PostCom è inappellab­ile. Non c’è margine di trattativa una volta che viene fissato un salario». Una trattativa c’è stata «ma tra le varie possibilit­à, la forchetta era tra 18,27 e 25 franchi orari, la PostCom ha scelto la proposta più bassa. Ignorando la nostra richiesta di non applicare un salario minimo unico, ma di segmentarl­o in base all’età e altri fattori». Quello della logistica «è un settore in continua espansione anche per l’incremento di acquisti online – conclude Münger –. Ci saremmo aspettati più rispetto per i lavoratori».

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TI-PRESS Uss, Sev, syndicom, Unia: ‘Si apre la porta al dumping salariale’

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