Aggregazione a 4, Sessa dice no
Futuro incerto per il nuovo Comune. Potrebbe nascerne uno più piccolo dall’aggregazione a tre Il progetto è accolto a Ponte Tresa, Croglio e Monteggio. Tre opzioni per il Gran Consiglio: l’abbandono, l’unione ‘ristretta’ o allargata a quattro.
Futuro incerto per il progetto avallato a Ponte Tresa, Croglio e Monteggio ma non nel quarto Comune. Tre le opzioni: l’abbandono, un ente locale più piccolo a tre, oppure una fusione coatta.
Nascerà probabilmente un nuovo Comune in Ticino che si chiamerà Tresa. A livello complessivo è infatti passato in consultazione popolare il progetto di aggregazione fra Sessa, Croglio, Monteggio e Ponte Tresa. Progetto invece bocciato dalla maggioranza di coloro che si sono recati alle urne a Sessa, per meno di venti voti. L’aggregazione a quattro è stata approvata dai cittadini di Monteggio, con il 55,39 per cento, delle preferenze a Croglio, con il 51,40%, e a Ponte Tresa, con il 61,46% (cfr, infografia accanto). In merito alla consultazione, sul sito del Cantone (ti.ch), ieri è stato pubblicato un comunicato sbagliato basato sull proiezioni favorevoli nei quattro Comuni. Da noi interpellato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha spiegato che il risultato verrà esaminato assieme alla commissione di studio. Sul tavolo ci sono tre opzioni, continua Gobbi: «Una strada segue l’esito del voto complessivo e dunque propone l’aggregazione a quattro, l’altra è quella di concretizzare un’aggregazione a tre Comuni (senza Sessa), la terza variante comporta invece l’abbandono del progetto». L’esito della consultazione non è quello auspicato dalla commissione di studio né dal Di, il cui direttore si dice comunque soddisfatto per il risultato complessivo della consultazione nel comprensorio, mentre è «dispiaciuto per la bocciatura di Sessa che, dal punto di vista oggettivo della salute finanziaria del Comune, era magari quello che avrebbe avuto maggior bisogno dell’aggregazione». C’è quindi incertezza sui prossimi passi. Nulla è dunque ancora deciso in merito ai contenuti dell messaggio governativo da sottoporre al Gran Consiglio, che dovrà esprimersi per completare la procedura politica ed eventualmente garantire l’entrata in funzione del nuovo Comune con le elezioni comunali dell’aprile 2020.
Marchesi: ‘Comunque contenti’
Dal canto suo, il sindaco di Monteggio e presidente della commissione di studio Piero Marchesi ricorda che si è trattato di una votazione consultiva: «Siamo comunque soddisfatti: gran parte della popolazione si è espressa a favore dell’aggregazione. Siamo contenti perché la consultazione ha mostrato che in Malcantone c’è voglia di aggregarsi ed è emersa la presa di coscienza che l’assetto attuale dei Comuni non va più bene e c’è voglia di qualcosa di nuovo. Dispiace per Sessa con cui bisognerà approfondire la tematica, ma questo compete al Gran Consiglio».