‘Scornato l’animale nazionale’
L’iniziativa respinta da gran parte dei cantoni (non in Ticino) è stata giudicata ‘sproporzionata’
Niente sovvenzioni per i contadini detentori di vacche con le corna. Armin Capaul promotore dell’iniziativa non molla malgrado la bocciatura.
I contadini detentori di vacche con le corna non otterranno speciali sovvenzioni dalla Confederazione. L’iniziativa popolare “per la dignità degli animali da reddito agricoli (Iniziativa per le vacche con le corna)” è stata respinta dalla maggioranza dei cantoni (20 su 26) e dei votanti (54,72% contrari, 45,28% favorevoli). Ricordiamo che l’iniziativa lanciata dal gruppo di interesse ‘Hornkuh’, intendeva incoraggiare mediante un contributo finanziario i contadini a lasciare le corna ai bovini e alle capre dei loro allevamenti. Circa 3 mucche su 4 ne vengono private. Tale pratica, contestata, facilita la custodia degli animali nelle stalle riducendo il rischio che si feriscano a vicenda e che mettano in pericolo gli allevatori. “La Svizzera ha tolto le corna al suo animale nazionale”. È questa la reazione di Armin Capaul, promotore dell’iniziativa. Il contadino di origine grigionese e residente nel Giura bernese, vuole portare avanti la sua idea. “Ho fatto il possibile, non potevo fare di più”, ha detto Capaul dopo aver preso conoscenza della bocciatura. “I vincitori devono ora spiegare al mondo intero perché con questo voto hanno scornato l’animale nazionale svizzero”, ha detto. Il gruppo ‘Hornkuh’ rimarrà attivo e si riunirà a dicembre per discutere i prossimi passi. Il comitato si baserà presumibilmente sul controprogetto indiretto approvato dalla Commis- sione dell’economia e dei tributi del Con- siglio nazionale (Cet-Cn) lo scorso gennaio. Richiede che agli allevatori detento- ri di animali con le corna vada ricono- sciuto un contributo obbligatorio. La maggior parte della popolazione è dell’avviso che una modifica costituzionale relativa alle corna sia inutile e addirittura controproducente, ha dichiarato ai media il consigliere federale Schneider-Ammann. La politica agricola soddisfa già ora ampiamente le attese in materia di benessere degli animali, ha spiegato. I contadini non dovrebbero inoltre essere spinti attraverso stimoli in una direzione poco conforme ai tempi attuali.
Verdi: ‘Occasione persa’
Per il presidente dell’Udc Albert Rösti la bocciatura dell’iniziativa è “una decisione ragionevole”. Su un piatto della bilancia c’era la protezione degli animali, sull’altro la sicurezza dei contadini, ha aggiunto, precisando che alla fine il buon senso ha suggerito di lasciare libera scelta a ciascun allevatore. Così anche per Christine Bühler, presidente dell’Unione svizzera delle donne contadine e rurali (Usdcr): “Un tale articolo non fa parte della Costituzione”. Se-
condo Bühler, si è capito che le mucche senza corna non sono solo meno pericolose per gli agricoltori, ma anche per quanto riguarda i contatti tra di loro. “È bello che un contadino di una zona periferica porti questa problematica al grande
pubblico, ma l’iniziativa non era proporzionata”, ha detto il consigliere nazionale Lorenz Hess (Pbd) alla Srf, riferendosi all’idea di inserire il testo nella Costituzione. Per i Verdi è “un’occasione persa” per una maggiore protezione degli animali “attraverso un ragionevole sistema di incentivi”. Per il partito, che assicura di lavorare per il benessere degli animali, va adeguatamente ricompensato chi offre un allevamento particolarmente rispettoso degli animali.