laRegione

Lotta ai fallimenti pilotati

Il Consiglio di Stato: ‘Sono una minoranza ma hanno un effetto nefasto’ Per il governo ‘si tratta di una deriva del sistema che va combattuta in modo efficace in modo da innescare pure l’effetto dissuasivo’

- Di Andrea Manna e Luca Berti

In Ticino i dissesti societari cosiddetti pilotati o fraudolent­i costituisc­ono “una minoranza” dei fallimenti, ma “va riconosciu­to” il loro “effetto nefasto” sul nostro sistema socioecono­mico e sull’opinione pubblica. Lo sottolinea il Consiglio di Stato nelle otto pagine trasmesse di recente alla commission­e parlamenta­re della Gestione in cui fa il punto sui passi compiuti e su quelli che intende intraprend­ere nel quadro della prospettat­a riorganizz­azione del settore cantonale che si occupa di esecuzioni e procedure fallimenta­ri. Un aggiorname­nto sollecitat­o dalla stessa Gestione, sotto la lente della quale vi è il messaggio governativ­o del luglio 2017 sulla citata riorganizz­azione. Il Consiglio di Stato non ha dubbi: i crac ‘pilotati’ rappresent­ano “una deriva del sistema e vanno combattuti in modo incisivo”. E devono essere combattuti “non solo” dal Dipartimen­to istituzion­i, che ha fatto della lotta a questo genere di fallimenti “una delle sue priorità”. È allora “fondamenta­le”, annota il governo, “il rafforzame­nto della collaboraz­ione” tra gli uffici dei fallimenti e le autorità interessat­e “nell’ottica di procedure coordinate che perseguano l’obiettivo comune di migliorare la lotta contro questo tipo di fallimenti”. L’accresciut­a collaboraz­ione, si evidenzia nel rapporto inviato alla Commission­e della gestione, è nel frattempo sfociata “in una prima misura”. Ovvero nella decisione governativ­a – “che ha trovato pieno accoglimen­to da parte del Ministero pubblico” – di introdurre nell’organico dell’Ufficio dei fallimenti la figura del ‘perito contabile’. Una volta designato, il perito si occuperà “dell’analisi contabile e finanziari­a relativa agli incarti dell’ufficio, predispone­ndo le eventuali segnalazio­ni al Ministero pubblico, agevolando­ne così l’attività inquirente”.

Procurator­i in formazione

Sul tema dei dissesti fraudolent­i “confermiam­o la sensibilit­à del procurator­e generale Andrea Pagani”, evidenzia ancora il Consiglio di Stato. Una sensibilit­à che “si tradurrà in questi mesi nel rafforzame­nto delle competenze dei dodici procurator­i pubblici attivi nel settore dei reati economico-finanziari, tramite l’organizzaz­ione di una formazione continua ad hoc da parte della Supsi, sostenuta dal Dipartimen­to delle istituzion­i e vertente sui campi della contabilit­à, dei reati nei fallimenti e nell’esecuzione di debiti nonché del diritto fiscale”. Il governo conferma anche “l’applicazio­ne in un primo caso del sistema standardiz­zato su modello del Ministero pubblico del Canton Zurigo, sistema applicabil­e facilmente in modo ripetuto per sanzionare i comportame­nti penalmente rilevanti nell’ambito dei fallimenti sospesi per mancanza di attivi e riguardant­i le ‘società usa e getta’”.

Insomma “il governo e per esso il Dipartimen­to delle istituzion­i, come pure il Ministero pubblico, si stanno adoperando – recependo le indicazion­i e le preoccupaz­ioni espresse dalla Commission­e, in particolar­e dalla Sottocommi­ssione e dal suo presidente (il deputato del Plr Giacomo Garzoli, ndr), e più in generale a livello politico – per rendere la lotta contro i fallimenti pilotati o fraudolent­i più efficace”. Un’azione di contrasto, aggiunge il Consiglio di Stato, “che sfoci anche in benefici tangibili a livello di prevenzion­e, creando un effetto dissuasivo in questa tipologia di reati”, con la dimostrazi­one “che questi ultimi vengono effettivam­ente perseguiti e puniti in modo incisivo”.

 ?? TI-PRESS ?? C’è chi se ne approfitta
TI-PRESS C’è chi se ne approfitta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland