Lotta ai fallimenti pilotati
Il Consiglio di Stato: ‘Sono una minoranza ma hanno un effetto nefasto’ Per il governo ‘si tratta di una deriva del sistema che va combattuta in modo efficace in modo da innescare pure l’effetto dissuasivo’
In Ticino i dissesti societari cosiddetti pilotati o fraudolenti costituiscono “una minoranza” dei fallimenti, ma “va riconosciuto” il loro “effetto nefasto” sul nostro sistema socioeconomico e sull’opinione pubblica. Lo sottolinea il Consiglio di Stato nelle otto pagine trasmesse di recente alla commissione parlamentare della Gestione in cui fa il punto sui passi compiuti e su quelli che intende intraprendere nel quadro della prospettata riorganizzazione del settore cantonale che si occupa di esecuzioni e procedure fallimentari. Un aggiornamento sollecitato dalla stessa Gestione, sotto la lente della quale vi è il messaggio governativo del luglio 2017 sulla citata riorganizzazione. Il Consiglio di Stato non ha dubbi: i crac ‘pilotati’ rappresentano “una deriva del sistema e vanno combattuti in modo incisivo”. E devono essere combattuti “non solo” dal Dipartimento istituzioni, che ha fatto della lotta a questo genere di fallimenti “una delle sue priorità”. È allora “fondamentale”, annota il governo, “il rafforzamento della collaborazione” tra gli uffici dei fallimenti e le autorità interessate “nell’ottica di procedure coordinate che perseguano l’obiettivo comune di migliorare la lotta contro questo tipo di fallimenti”. L’accresciuta collaborazione, si evidenzia nel rapporto inviato alla Commissione della gestione, è nel frattempo sfociata “in una prima misura”. Ovvero nella decisione governativa – “che ha trovato pieno accoglimento da parte del Ministero pubblico” – di introdurre nell’organico dell’Ufficio dei fallimenti la figura del ‘perito contabile’. Una volta designato, il perito si occuperà “dell’analisi contabile e finanziaria relativa agli incarti dell’ufficio, predisponendo le eventuali segnalazioni al Ministero pubblico, agevolandone così l’attività inquirente”.
Procuratori in formazione
Sul tema dei dissesti fraudolenti “confermiamo la sensibilità del procuratore generale Andrea Pagani”, evidenzia ancora il Consiglio di Stato. Una sensibilità che “si tradurrà in questi mesi nel rafforzamento delle competenze dei dodici procuratori pubblici attivi nel settore dei reati economico-finanziari, tramite l’organizzazione di una formazione continua ad hoc da parte della Supsi, sostenuta dal Dipartimento delle istituzioni e vertente sui campi della contabilità, dei reati nei fallimenti e nell’esecuzione di debiti nonché del diritto fiscale”. Il governo conferma anche “l’applicazione in un primo caso del sistema standardizzato su modello del Ministero pubblico del Canton Zurigo, sistema applicabile facilmente in modo ripetuto per sanzionare i comportamenti penalmente rilevanti nell’ambito dei fallimenti sospesi per mancanza di attivi e riguardanti le ‘società usa e getta’”.
Insomma “il governo e per esso il Dipartimento delle istituzioni, come pure il Ministero pubblico, si stanno adoperando – recependo le indicazioni e le preoccupazioni espresse dalla Commissione, in particolare dalla Sottocommissione e dal suo presidente (il deputato del Plr Giacomo Garzoli, ndr), e più in generale a livello politico – per rendere la lotta contro i fallimenti pilotati o fraudolenti più efficace”. Un’azione di contrasto, aggiunge il Consiglio di Stato, “che sfoci anche in benefici tangibili a livello di prevenzione, creando un effetto dissuasivo in questa tipologia di reati”, con la dimostrazione “che questi ultimi vengono effettivamente perseguiti e puniti in modo incisivo”.