Più procedure, più personale
Negli ultimi tre anni i fallimenti aperti in Ticino hanno fatto registrare una costante crescita. E per come stavano le cifre a fine ottobre, il 2018 dovrebbe confermare la tendenza. A farlo notare è il Consiglio di Stato in una risposta sul tema trasmessa di recente alla commissione parlamentare della Gestione. In totale lo scorso anno le procedure aperte avevano raggiunto quota 1’129, ovvero il 35% in più rispetto al 2015; il 7 novembre di quest’anno erano a 921. Cresciute pure le liquidazioni dei fallimenti, passate da 763 a 978 tra il 2015 e il 2017 (+28%). Tendenza alla crescita che sta mettendo sotto pressione gli uffici competenti, motivo per cui il governo propone il potenziamento di tre unità amministrative. Un incremento del personale necessario, a mente dell’esecutivo, per mantenere l’operatività e per gestire a medio termine il cambiamento generazionale all’interno del settore. Tuttavia la scelta dilaterebbe ulteriormente i tempi per raggiungere gli obiettivi fissati dalla riorganizzazione dell’esecuzione e fallimenti e per attuare i risparmi previsti dal pacchetto di misure di riequilibrio finanziario del Cantone. La compensazione del personale supplementare e la riduzione dei costi di 937mila franchi si concluderebbero infatti non prima del 2030 tramite fluttuazione naturale del personale, rinunciando in totale alla sostituzione di 7,7 persone a tempo pieno.