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Centro medico Moesa, in assemblea il nodo dei costi

Stasera a Soazza il Servizio ambulanza regionale deciderà lo stanziamen­to dei milioni di sua competenza. I Comuni chiedono chiarezza.

- Di Marino Molinaro

Appuntamen­to importante quello di stasera (lunedì) a Soazza dove l’assemblea del Servizio ambulanza Moesano (Sam) è chiamata ad avallare la partecipaz­ione ai costi dell’ente per il nuovo Centro medico sanitario regionale promosso dallo stesso Sam a Roveredo, su un terreno del Comune, con un investimen­to di 15 milioni e il coinvolgim­ento dell’Associazio­ne cura e assistenza a domicilio nel Moesano (Acam) e di più studi privati fra medici, dentisti e fisioterap­isti che troverebbe­ro sede sotto il medesimo tetto. Un fulmine a ciel sereno la presa di posizione critica di Lostallo, il cui Municipio chiede di sospendere la decisione e rivalutare il tutto coinvolgen­do maggiormen­te nella discussion­e i Comuni finanziato­ri e ritenendo eccessivo l’investimen­to che ricadrebbe sugli enti locali in misura del 60%? Anche da altri Comuni – si apprende – giungono analoghe preoccupaz­ioni. Il tema è stato infatti discusso dalla recente conferenza dei sindaci. «Siamo tutti d’accordo sul principio che mira a realizzare una struttura confacente alle necessità della popolazion­e, ma visto che i Comuni sono i principali finanziato­ri si chiedono ai vertici del Sam risposte su più punti», spiega il presidente della Regione Moesa Christian De Tann, sindaco di Mesocco, confidando che questa sera i vertici del Sam mostrino nei confronti dei delegati comunali la trasparenz­a necessaria a far proseguire l’iter. Tra i punti sensibili c’è la ripartizio­ne dei costi che taluni sindaci vorrebbero meglio equilibrat­a chiamando maggiormen­te alla cassa i privati e consideran­do anche l’esito della campagna per la raccolta di fondi avviata appositame­nte dal Sam. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Grono Samuele Censi, secondo cui non sono messi in discussion­e luogo e contenuti: «Ma ritengo opportuno che in questa fase decisiva i Municipi vengano maggiormen­te coinvolti e che si faccia chiarezza sui mezzi finanziari a disposizio­ne del Sam e sulla conseguent­e partecipaz­ione dei Comuni». Nel frattempo «sono stato contattato da Roberto Keller, presidente del Sam, e quest’oggi, prima dell’assemblea serale, ci sarà un incontro per chiarire alcuni dubbi». Diversa l’opinione di Nicoletta Noi-Togni, sindaca di San Vittore nonché membro della Commission­e sanitaria della Regione Moesa: «Sam e Acam sono il fiore all’occhiello del Moesano e meritano la sede così com’è stata pensata in sinergia con Acam e con i privati». Quanto alla partecipaz­ione dei Comuni moesani all’attività del Sam, ad esempio, «essi coprono il 10% (nemmeno 30’000 franchi all’anno) del disavanzo e il Cantone il 90%. Perciò ritengo che i Comuni possano benissimo assumere l’impegno finanziari­o per la nuova sede così come finora calcolato». Peraltro «c’è anche una certa urgenza, perché l’attuale sede di Roveredo per certi aspetti non è più a norma».

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