‘Chiudere al traffico vuol dire morte economica’
“Chiudere al traffico il centro storico significherebbe una lenta e graduale morte economica dell’intero comparto”. È il passaggio più significativo della presa di posizione della Sezione Lega/Udc di Locarno in merito alla petizione con cui Ps di Locarno e Verdi del Locarnese chiedono (fra l’altro) la pedonalizzazione del centro storico. Ed è una presa di posizione, quella che arriva dalla destra cittadina, che si allinea con quelle delle sezioni di Ppd e Plr, entrambe intransigenti rispetto a idee e obiettivi dei promotori della raccolta di firme. Per Lega e Udc, la sinistra e i Verdi “demonizzano il traffico cittadino a scopo preelettorale” dimostrando “scarsa sensibilità e attenzione alle specifiche esigenze degli attori interessati”. Un approccio che la destra dice di “deplorare” in quanto “per niente costruttivo, volto unicamente a mettere in cattiva luce l’operato del Municipio”. Poi al Ps viene “rammentato” che i suoi rappresentanti nel legislativo “hanno votato il credito per l’acquisto del terreno ex Balli al fine di realizzare un parcheggio interrato. E questo in un’ottica di riqualifica degli spazi pubblici e di un nuovo concetto di viabilità interna”.
‘Autocritica, non sterili petizioni’
Lega e Udc danno poi merito alla Città per quanto fatto finora e notano che “la viabilità del centro storico dovrà essere frutto di equilibrio tra l’accessibilità ai commerci e le esigenze dei singoli abitanti del quartiere, e non solo. Lo stesso vale con i progetti futuri, come la riqualifica del Parco Balli e il collegamento con la Piazza Grande”. Pertanto, si legge ancora nella nota della sezione, “anziché improvvisare sterili petizioni, all’interno del Partito socialista farebbe bene un po’ di sana autocritica. Basti pensare alla conduzione dell’istituto San Carlo negli anni passati: dipendenti in pieno clima di sfiducia, avvicendamenti continui nei posti di responsabilità, assunzioni sistematiche di frontalieri, decisioni calate dall’alto senza motivazioni plausibili ecc. E non da ultimo i vari progetti a carattere sociale, ricchi di carta, analisi, studi, consulenze, ma mai portati a termine”.