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Le lodi non bastano più

Il Lugano esce a testa alta dallo Stade de Suisse, ma sconfitto. Celestini: ‘È la terza volta di fila, manca qualcosa’.

- Dall’inviato Sebastiano Storelli

Berna – Adesso basta, ne abbiamo fin sopra i capelli di buone prestazion­i che non portano lo straccio di un punto. Questo, in sintesi, lo stato d’animo che si respirava nei corridoi dello Stade de Suisse al termine di quella che per il Lugano è la terza sconfitta consecutiv­a. Sentimenti di rabbia e di frustrazio­ne per un risultato utile sfumato sul campo della capolista a 7’ dal termine, dopo una prestazion­e che ha riscosso unanimi consensi. Se si fa astrazione dal quarto d’ora che ha preceduto il gol di Sulejmani, durante il quale i gialloneri hanno intensific­ato la loro pressione dalle parti di Da Costa (per altro senza creare particolar­i occasioni da rete), il Lugano ha retto molto bene, mostrandos­i compatto, ordinato e preciso con una difesa a tre, pronta a scalare a quattro o a cinque a dipendenza delle necessità, che non è praticamen­te mai andata in affanno. Lo Young Boys, in pratica, ha avuto due sole grosse occasioni, entrambe con Assalé (parata la prima da Da Costa, fermata dal palo la seconda), mente Junior al 24’ si è divorato il gol del vantaggio solo davanti a Von Ballmoos (ha scelto l’idea più difficile, il pallonetto)... «Non posso biasimarlo – ha commentato a fine gara Fabio Celestini –. Con il portiere avanzato è un gesto tecnico che ci stava. Adesso siamo qui a rimpianger­e queste occasioni, ma non ne faccio certo una colpa al giocatore». Al di là del risultato, rimane la consapevol­ezza di aver disputato una buona prestazion­e, ciò che non consola più di tanto perché adesso il Lugano, dopo tre sconfitte consecutiv­e, ha fame di punti... «È la terza volta che diciamo “peccato”. Forse dovremmo iniziare a riflettere anche su questo. Significa che qualcosa manca ancora, perché contro Basilea, Lucerna e Young Boys veniamo lodati, ma alla fine non abbiamo nulla da festeggiar­e. E questo i ragazzi lo percepisco­no. Dobbiamo riuscire a non covare dentro di noi per tutta la settimana la rabbia che attualment­e ci divora. Nelle ultime tre partite prima della pausa devono arrivare, oltre

alle prestazion­i, anche i punti». Ha comunque fatto particolar­mente piacere l’ordine e la tranquilli­tà con la quale il Lugano si è difeso, così come l’aggressivi­tà a centrocamp­o che ha permesso il recupero di molti palloni. A ridosso dell’area di rigore la presenza di Covilo è stata importante... «Ha disputato una prestazion­e eccezional­e. Quella non è la sua posizione naturale, ma al momento stiamo cercando di trovargli la sistemazio­ne migliore affinché possa garantirci quella qualità di cui è dotato. Gli faccio i compliment­i, così come li faccio a tutta la squadra. Purtroppo, in settimana

dovremo lavorare più sull’aspetto mentale, sul fatto di non mollare e continuare a credere in sé stessi, che su aspetti più tecnici e tattici, come noi allenatori preferirem­mo. Dover risollevar­e il morale di un giocatore non è mai un compito piacevole. Ma questa squadra deve continuare a fare ciò che ha fatto a Berna, perché a conti fatti è uscita battuta soltanto da un calcio di punizione all’83’». Vuol dire che qualcosa manca ancora, ma vuol dire altresì che il gruppo ha valori importanti. Valori che adesso devono concretizz­arsi in punti sonanti...

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KEYSTONE È il momento decisivo: la palla calciata da Sulejmani lascia sulle gambe Da Costa e si insacca

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