Le lodi non bastano più
Il Lugano esce a testa alta dallo Stade de Suisse, ma sconfitto. Celestini: ‘È la terza volta di fila, manca qualcosa’.
Berna – Adesso basta, ne abbiamo fin sopra i capelli di buone prestazioni che non portano lo straccio di un punto. Questo, in sintesi, lo stato d’animo che si respirava nei corridoi dello Stade de Suisse al termine di quella che per il Lugano è la terza sconfitta consecutiva. Sentimenti di rabbia e di frustrazione per un risultato utile sfumato sul campo della capolista a 7’ dal termine, dopo una prestazione che ha riscosso unanimi consensi. Se si fa astrazione dal quarto d’ora che ha preceduto il gol di Sulejmani, durante il quale i gialloneri hanno intensificato la loro pressione dalle parti di Da Costa (per altro senza creare particolari occasioni da rete), il Lugano ha retto molto bene, mostrandosi compatto, ordinato e preciso con una difesa a tre, pronta a scalare a quattro o a cinque a dipendenza delle necessità, che non è praticamente mai andata in affanno. Lo Young Boys, in pratica, ha avuto due sole grosse occasioni, entrambe con Assalé (parata la prima da Da Costa, fermata dal palo la seconda), mente Junior al 24’ si è divorato il gol del vantaggio solo davanti a Von Ballmoos (ha scelto l’idea più difficile, il pallonetto)... «Non posso biasimarlo – ha commentato a fine gara Fabio Celestini –. Con il portiere avanzato è un gesto tecnico che ci stava. Adesso siamo qui a rimpiangere queste occasioni, ma non ne faccio certo una colpa al giocatore». Al di là del risultato, rimane la consapevolezza di aver disputato una buona prestazione, ciò che non consola più di tanto perché adesso il Lugano, dopo tre sconfitte consecutive, ha fame di punti... «È la terza volta che diciamo “peccato”. Forse dovremmo iniziare a riflettere anche su questo. Significa che qualcosa manca ancora, perché contro Basilea, Lucerna e Young Boys veniamo lodati, ma alla fine non abbiamo nulla da festeggiare. E questo i ragazzi lo percepiscono. Dobbiamo riuscire a non covare dentro di noi per tutta la settimana la rabbia che attualmente ci divora. Nelle ultime tre partite prima della pausa devono arrivare, oltre
alle prestazioni, anche i punti». Ha comunque fatto particolarmente piacere l’ordine e la tranquillità con la quale il Lugano si è difeso, così come l’aggressività a centrocampo che ha permesso il recupero di molti palloni. A ridosso dell’area di rigore la presenza di Covilo è stata importante... «Ha disputato una prestazione eccezionale. Quella non è la sua posizione naturale, ma al momento stiamo cercando di trovargli la sistemazione migliore affinché possa garantirci quella qualità di cui è dotato. Gli faccio i complimenti, così come li faccio a tutta la squadra. Purtroppo, in settimana
dovremo lavorare più sull’aspetto mentale, sul fatto di non mollare e continuare a credere in sé stessi, che su aspetti più tecnici e tattici, come noi allenatori preferiremmo. Dover risollevare il morale di un giocatore non è mai un compito piacevole. Ma questa squadra deve continuare a fare ciò che ha fatto a Berna, perché a conti fatti è uscita battuta soltanto da un calcio di punizione all’83’». Vuol dire che qualcosa manca ancora, ma vuol dire altresì che il gruppo ha valori importanti. Valori che adesso devono concretizzarsi in punti sonanti...