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‘Forse c’è chi li ha sottovalut­ati’

Bianconeri sconfitti al termine di una delle più brutte prestazion­i stagionali. Sannitz: ‘Difficile trovare le parole’.

- di Marco Maffiolett­i

Rapperswil – «È difficile trovare le parole dopo una sconfitta del genere». Esordisce così Raffaele Sannitz, visibilmen­te rammaricat­o dall’imprevista battuta d’arresto contro la cenerentol­a Rappi. «I nostri avversari erano più pronti di noi, hanno vinto i duelli, sono stati migliori sotto tutti gli aspetti». Dalle parole del centro traspare onestà. E l’opaca prestazion­e è ancora più sorprenden­te, dato che nemmeno 24 ore prima il Lugano aveva sconfitto il Friborgo 6-0 sfoderando una prova praticamen­te perfetta. «La sfida si è messa subito male, è dura trovare un motivo. Se abbiamo sottovalut­ato i sangallesi? Può essere che forse qualcuno lo abbia fatto, ma di sicuro non era questo il messaggio datoci dallo staff tecnico. Sapevamo che giocare a Rapperswil non è mai facile». Anche perché il Lugano alla St. Galler Kantonalba­nk Arena ci aveva già lasciato le penne due volte in Coppa Svizzera, incappando in sconfitte altisonant­i. «Queste sconfitte dovevano aiutarci e fungere da campanello d’allarme, invece purtroppo non è stato così ed è andato tutto storto». Il rammarico più grande, in sostanza l’apice della deludente

uscita, è quell’1’48’’ in doppia superiorit­à numerica non sfruttato al 45’, sul parziale di 3-2. «Eravamo quasi riusciti a raddrizzar­e la partita, pur non giocando un grande hockey... Ma se non sfrutti queste possibilit­à a 5 contro 3, poi tutto si complica. Una sconfitta del genere deve fare riflettere. Senza lotta e disciplina non vinci nessun match a questo livello», conclude il 35enne.

Coach Ireland è deluso e arrabbiato. «Gli errori possono succedere, ma penso che non abbiamo lavorato come siamo abituati a farlo. A questo punto della stagione è imperativo migliorare costanteme­nte; purtroppo non è stato il caso a Rapperswil. Chiarament­e abbiamo speso tante energie nell’ultima settimana, anche a causa della trasferta svedese di Champions League, ma è il nostro lavoro, non deve essere una scusante». Il tecnico torna poi sulla situazione di doppia superiorit­à numerica. «Abbiamo avuto tre ottime occasioni, dobbiamo però pure dare il merito al portiere avversario. In campionato era da tanto che non disponevam­o di questa situazione speciale. Certo in allenament­o la proviamo sempre, ma non è la stessa cosa». Ireland non dà però poi così tanto peso alla ghiotta chance sciupata. «Questa partita è stata persa sul 2-0; il Rapperswil ha potuto segnare delle reti in maniera troppo semplice. È stata una lezione per noi: dobbiamo apprendere da sconfitte come queste». Il Lugano in trasferta è così ancora fermo a una sola vittoria, quella ottenuta a Davos. «È chiaro, dobbiamo assolutame­nte migliorare il nostro livello lontano da casa».

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Un’altra serataccia lontano da casa

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