Il Nazionale vuole aumentare la franchigia minima
Per i deputati gli assicurati dovrebbero contribuire di più ai costi della salute
Le franchigie dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (Aoms) vanno adeguate all’evoluzione dei costi. Inoltre, chi sceglie una franchigia opzionale non deve poterla più cambiare per tre anni. Lo ha deciso ieri il Consiglio nazionale approvando due distinti progetti in materia. Ora toccherà agli Stati esprimersi sul tema. Per la maggioranza, aumentando le franchigie, ossia chiedendo agli assicurati una maggiore partecipazione ai costi, si potrà favorire un comportamento più attento alle spese e impedire le visite mediche e ospedaliere superflue, ha spiegato Philippe Nantermod (Plr/Vs) a nome della commissione. Per la sinistra le proposte in discussione vanno invece a scapito dei malati cronici e degli anziani. Nel confronto internazionale, inoltre, gli svizzeri non si recano sovente dal medico, ha ricordato Barbara Gysi (Ps/Sg) sostenendo che le misure proposte non permetteranno quindi di ridurre i costi del sistema. Con 133 voti contro 53 e una astensione, il Nazionale ha però adottato una modifica della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) che chiede di adeguare l’importo della franchigia all’evoluzione dei costi. La frequenza degli incrementi sarà variabile in funzione della crescita degli oneri. Concretamente, quando il rapporto tra la franchigia di base e i costi lordi medi per assicurato supera quota 1:13 scatterebbe un aumento di 50 franchi di tutte le franchigie, anche quelle opzionali. Solo quelle per bambini rimarrebbero invariate. La sinistra ha invano chiesto di bocciare il testo ritenendolo inutile e sostenendo che il governo ha già oggi la competenza di modificare le franchigie. Questo punto è stato condiviso anche dal consigliere federale Alain Berset che non si è però opposto al progetto. Il Nazionale, con 113 voti a 60 e 5 astenuti, ha poi anche approvato una seconda modifica della LAMal che mira a obbligare gli assicurati che optano per una franchigia opzionale superiore ai 300 franchi a mantenerla invariata per i tre anni successivi. In questo modo si intende impedire che gli assicurati possano ridurre temporaneamente la franchigia quando prevedono di far capo alle prestazioni dell’assicurazione. Anche in questo caso si vuole rafforzare il principio di solidarietà e promuovere la responsabilità individuale. Gli assicurati potranno cambiare cassa malattia anche prima dello scadere dei tre anni. È invece stata respinta la proposta di permettere un cambio di franchigia a coloro ai quali viene diagnosticata una malattia grave o cronica. La sinistra e il Consiglio federale hanno invano chiesto la non entrata in materia. A loro giudizio, la durata triennale delle franchigie opzionali comporterebbe rischi considerevoli in particolare per chi si ritrova ad affrontare problemi di salute o difficoltà finanziarie.