Trump attacca Obrador: rimandi indietro la carovana
Washington – Come osa il Messico negare che vi sia un’intesa con gli Stati Uniti per respingere i migranti? Donald Trump non ha gradito la smentita di Andrés Manuel López Obrador, e ha intimato al presidente messicano di rispedire “a casa” le migliaia di famiglie accampate lungo la frontiera con gli Stati Uniti. In caso contrario potrebbe decretare la chiusura definitiva del confine. L’ipotetico accordo annunciato con enfasi in tv da Trump prevedeva che tutti gli immigrati centroamericani della carovana avrebbero aspettato in Messico. Ma Obrador sembra esserne all’oscuro, in più deve affrontare l’aggravarsi di una situazione umanitaria sempre più problematica. “Dovrebbero rimpatriare nei loro Paesi quei migranti che sventolano le bandiere, molti dei quali sono spietati criminali – ha insistito Trump via Twitter – . Lo facciano con gli aerei, con i bus o come vogliono, ma quelle persone non entreranno mai negli Stati Uniti”. La tensione è altissima, anche perché il rischio di nuovi scontri è reale e il lancio di lacrimogeni da parte degli agenti federali Usa che vigilano sul confine ha esasperato ulteriormente gli animi. L’incidente è dietro l’angolo: alcuni immigrati che potrebbero tentare nuovamente di attraversare illegalmente la frontiera a Tijuana, per entrare in California, ma anche in Arizona o in Texas, man mano che i vari rami della carovana partita da El Salvador e dall’Honduras arrivano a destinazione. Una situazione critica, ma tutto sommato torna utile a un Trump che potrebbe servirsene come diversivo, in un momento di “qualche difficoltà” interna. Non a caso il presidente è tornato con forza a chiedere al Congresso i finanziamenti per il muro nell’ambito della battaglia parlamentare per evitare la paralisi del governo federale. Ma la preoccupazione per un’eventuale chiusura prolungata del confine col Messico è alta per i danni anche economici che comporterebbe. Non ci sono molti precedenti, se non quello del 1985, quando la frontiera vicino a San Diego fu sigillata dopo il rapimento di un agente Usa dell’antidroga.