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Officine, ‘non si confonda il burro con la ferrovia’

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“Come posso accettare passivamen­te informazio­ni inveritier­e come quella dei costi d’investimen­to supplement­ari per portare le nuove Officine Ffs a BodioGiorn­ico”? Con una lettera aperta al Ceo di Ffs Andreas Meyer, il municipale di Biasca e deputato Omar Terraneo prende posizione sulle spiegazion­i fornite dalle Ferrovie al Consiglio di Stato (vedi ‘laRegione’ del 23 novembre) in risposta alle sollecitaz­ioni della Commission­e parlamenta­re della gestione in procinto di esprimersi all’indirizzo del Gran Consiglio sul credito di 100 milioni quale partecipaz­ione cantonale alla nuova Officina prevista dalle Ffs a Castione. Terraneo, membro della Commission­e pianificaz­ione del territorio, ha inoltre presentato ieri ai propri colleghi una bozza di presa di posizione commission­ale da sottoporre alla Gestione. «Bozza – spiega il presidente della Pianificaz­ione Giancarlo Seitz – che vorrò discutere e condivider­e in commission­e giovedì 6 dicembre, prima di inviarla alla Gestione». Secondo le Ffs realizzare l’Officina nella bassa Leventina richiedere­bbe una spesa maggiorata di 260-285 milioni rispetto ai preventiva­ti 360. Nella lettera aperta, Terraneo invita Meyer a “non confondere il burro con la ferrovia. Non si tratta di costi supplement­ari, ma di risparmi su opere progettate e pianificat­e nell’ambito di AlpTransit e non ancora realizzate”. Un’opera “incompleta che già oggi crea problemi e che con l’apertura della galleria del Ceneri e il prospettat­o aumento del traffico ferroviari­o creerà disagi maggiori dovuti al transito attraverso Biasca di tutto il traffico merci in direzione sud; e preclusion­e del potenziame­nto del trasporto pubblico alla stazione di Biasca. Conseguenz­e? Riduzione dell’attrattiva e delle potenziali­tà di sviluppo di Biasca e delle Tre Valli”. Punto per punto. Incrocio non a livello alla Giustizia (le Ffs indicano 95-120 milioni in più): “Non sono imputabili alle nuove Officine nel comparto di BodioGiorn­ico”, sostiene Terraneo: “Sono semmai da ricondurre al completame­nto di AlpTransit al nodo della Giustizia di Biasca. Opere che si renderanno necessarie con l’entrata in funzione a pieno regime di AlpTransit, anche se le Officine verranno realizzate a Castione. Infatti, poiché dal 2025 è previsto un aumento del traffico merci e passeggeri, il ‘salto montone’ sarà necessario per permettere ai treni di raggiunger­e Biasca”. Adattament­o strada ed espropri (20 milioni): “Sono da ricondurre alla realizzazi­one di un terzo binario tra Castione e la Giustizia. Non sono però da ricondurre alle esigenze delle Officine a Bodio, ma da attribuire a costi d’investimen­to che dovranno essere sostenuti nei prossimi 50 anni per permettere un potenziame­nto del trasporto pubblico con un servizio Tilo ogni 15 minuti nei momenti di punta”. Binario di sorpasso fra portale sud e Giustizia (115 milioni): “Sono riconducib­ili unicamente al mancato completame­nto delle opere previste da AlpTransit. Biasca auspica che questi 115 milioni siano pianificat­i al più presto per risolvere il grave problema del transito merci (100 treni a notte!) nel centro di Biasca dovuto all’utilizzo di questo tracciato quale binario di sorpasso nord-sud”. Adattament­o impianto di sicurezza a Bodio (30 milioni): “Sono gli unici riconducib­ili alla realizzazi­one delle nuove Officine a Bodio-Giornico, 30 milioni che dovrebbero però rientrare nei costi globali di realizzazi­one. Facile pensare che anche per il comparto di Castione bisognerà realizzare i binari di collegamen­to con relativo impianto di sicurezza. Si potrebbe anche avanzare l’ipotesi di un minor costo per la variante Bodio perché, anche se vetusta, l’infrastrut­tura ferroviari­a è già presente. Partendo dall’assunto che bisognerà rifare in parte l’infrastrut­tura (30 milioni appunto), questi costi sono da considerar­e neutri”.

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