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Fiducia e consapevol­ezza

A Berna sognando la semifinale di Coppa. Lerg: ‘Se giochiamo come sappiamo fare, possiamo battere chiunque’.

- Di Moreno Invernizzi

Ambrì – Una tripla rivincita. È quanto propone il cartellone dei quarti di finale di Coppa Svizzera. Perché se da un lato la sfida tra Davos e Rapperswil rappresent­a l’occasione per i grigionesi di rifarsi della finale persa l’anno scorso proprio contro i sangallesi, pure altre due delle sfide in programma hanno il sapore di déjàvu. E sono Kloten-Zugo e, soprattutt­o, Berna-Ambrì Piotta, abbinament­i già visti nella passata edizione, con la sola variante che allora si era agli ottavi di finale (e che, nel caso della partita dei biancoblù, a fare da sfondo alla contesa era stata la Valascia). Quel precedente, però, gli uomini di Cereda lo vogliono dimenticar­e, visto che a imporsi, allora, furono gli Orsi: 3-4 ai rigori al termine di un match pure rocamboles­co. Rigori che, tornando alla stagione in corso, avevano invece premiato i ticinesi nell’ultimo confronto diretto stagionale, finito 2-3 e giocato alla PostFinanc­e Arena. Un bel ricordo di quella partita ce l’ha Bryan Lerg, autore prima della rete che permise all’Ambrì Piotta di portare il Berna all’overtime e poi di uno dei due rigori segnati dai biancoblù nell’appendice (quello decisivo lo segnò poi Müller). «Ma la Coppa è qualcosa di diverso rispetto al campionato – premette l’attaccante statuniten­se –. In questo contesto c’è solo una partita che conta, nient’altro che quella. Se vuoi andare avanti devi vincerla. E noi, appunto, vogliamo continuare per andare avanti, per restare in corsa e tentare di andare fino in fondo. Ma, appunto, non dobbiamo guardare così avanti, e concentrar­ci solamente su questo quarto di finale. In ogni caso abbiamo già dimostrato, anche in casa del Berna, che quando giochiamo come sappiamo fare, possiamo battere chiunque. La chiave di tutto sta nella difesa: dobbiamo mettere l’accento sul gioco di copertura. Tutti, non solo i difensori... Ogni cosa inizia da lì: se vogliamo essere vincenti, dobbiamo prima di

Lo statuniten­se alle prese con Frick del Losanna

tutto iniziare a difenderci. I campionati li vincono prima di tutto le difese. Col Losanna, sabato, siamo stati bravi in questo esercizio. Se sapremo ripeterci, potremo toglierci altre soddisfazi­oni». Una di quelle potrebbe appunto essere il passaggio di turno in Coppa Svizzera. Forte del precedente stagionale alla PostFinanc­e Arena (di nemmeno due settimane fa) e soprattutt­o del buon periodo che stanno attraversa­ndo i biancoblù, con 4 vittorie nelle ultime 5 partite, la formazione di Cereda ha tutte le carte in regola per rivendicar­e un posto in semifinale.

«È vero, siamo in un bel momento. Nelle ultime 5 partite il nostro gioco è sensibilme­nte migliorato. Ma ciò non significa comunque che ora ci possiamo dire appagati e vivere di rendita. Anzi, adesso è proprio il momento di insistere, di continuare a lottare, con ancora più intensità. Perché, di certo, a Berna ci attende un’altra battaglia». Una battaglia che l’Ambrì Piotta ha introdotto al meglio, mandando agli archivi un weekend da 6 punti... «Due partite in cui abbiamo mostrato il nostro carattere. Al di là del risultato, di positivo queste sfide hanno evidenziat­o il nostro collettivo: abbiamo giocato come una squadra, e non come un’insieme di tante individual­ità».

‘Nessuno ti regala niente’

Lerg, però, questo gruppo l’ha ritrovato appena prima della pausa dedicata alla Nazionale a novembre inoltrato, dopo aver saltato l’inizio stagionale a causa di un infortunio. E come sta andando? «Sento di migliorare di partita in partita. Di certo, l’ultima è stata di gran lunga migliore della prima che ho giocato dopo l’infortunio». Guardando al campionato, con una classifica così corta, basta poco per fare un bel balzo avanti, ma anche a ritroso: se l’aspettava una lotta così serrata Bryan Lerg? «Nessuno ti regala niente, e questo mantiene alta la tensione. Del resto la cosa non mi sorprende: sapevo che quello svizzero era uno dei migliori campionati in assoluto e che dunque mi avrebbe aspettato una battaglia continua, partita dopo partita. Comunque sia, non dobbiamo farci influenzar­e dalla classifica: il nostro è un cammino impostato sul lungo termine».

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TI-PRESS/D. AGOSTA

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