Se pure ‘Gas’ è contento...
Magnetti valuta positivamente la prima parte di stagione dell’Acb, che però fatica maledettamente a segnare
C’è un numero legato al Bellinzona che fa un po’ storcere il naso osservando la classifica di Promotion League. E non sono né la posizione, né i punti, più che dignitosi per una neopromossa. No, a “stonare” – in particolare rispetto a quanto mostrato dagli stessi granata nelle passate stagioni – è il numero di gol segnati nelle 17 partite giocate in una prima parte di stagione conclusasi domenica con l’1-1 contro lo Zurigo U21: solo 20. «Non bisogna però dimenticare da dove arriviamo, siamo una neopromossa e ritrovarci a metà stagione al quarto posto a quattro punti dal secondo, è un gran bel risultato – ci tiene a sottolineare colui che con 7 centri è il miglior realizzatore dei suoi (e non è una novità), Gaston Magnetti –. È vero, i numeri dicono che abbiamo segnato poco e magari effettivamente altre squadre hanno un atteggiamento più offensivo rispetto a noi, ma le occasioni per segnare le abbiamo sempre create, per cui non è solo quello. Così come non si può ricondurre tutto al cambio di categoria. Certamente avremmo dovuto essere più bravi sottoporta, perché se è vero che l’importante è avere una fase difensiva solida, poi però per vincere le partita devi sfruttare le opportunità. Io stesso avrei potuto segnare di più, ma anche di meno. Non bisogna mai dare nulla per scontato, ma continuare continuare a lavorare per il collettivo, perché è quando la squadra gira al meglio che arrivano anche le prestazioni migliori dei singoli». Quindi il gruppo di Luigi Tirapelle non gira ancora al meglio? «Per quanto come detto dobbiamo essere soddisfatti, non bisogna nemmeno nascondere che un pizzico di rammarico c’è per qualche punto lasciato per strada. Ad esempio domenica avremmo dovuto vincere, sarebbe bastata un po’ più di maturità,
ma d’altronde l’abitudine a giocare a questo livello e la capacità di gestire determinate situazioni è forse quello che più ci è mancato durante l’andata. A maggior ragione se si fa fatica a segnare, una volta che si passa in vantaggio bisogna essere bravi a difendere il risultato. E mi riferisco a tutta la squadra. Considerando che però per diversi giocatori si trattava della prima esperienza in una categoria nuova, il cui livello è molto più alto rispetto all’anno scorso, questa più che una colpa è una mancanza quasi logica. E sono sicuro che faremo tesoro di quanto vissuto in questa prima parte di stagione e nella seconda faremo un ulteriore passo avanti».
Con il leader Stade Losanna a +15 forse però è ormai tardi per sognare l’immediata promozione... «È vero, il primo posto è lontano, ma non è mai stato il nostro obiettivo di quest’anno, per cui sono certo che gli stimoli non mancheranno. Anche perché lottare per rimanere nelle prime 3-4 posizioni ci servirà in chiave futura». Già, perché a 33 anni, l’attaccante argentino ha ancora un sogno... «Ho la fortuna di non avere particolari problemi fisici che potrebbero farmi pensare a un eventuale ritiro e sento di dare ancora il mio contributo alla squadra. E poi voglio riportare il Bellinzona almeno dove lo avevamo lasciato prima del fallimento, in Challenge League».