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Un nuovo centro invece del bunker

Camorino: il Cantone sta progettand­o un centro polivalent­e da 180 posti per rimpiazzar­e il rifugio Pci

- Di Katiuscia Cidali

Il Cantone sta progettand­o una nuova struttura polivalent­e da 180 posti per richiedent­i l’asilo che rimpiazzer­à l’attuale rifugio della Protezione civile. Edificio pronto non prima del 2021.

La nuova struttura sorgerà accanto allo spazio sotterrane­o, ma non sarà pronta prima del 2021

La politica migratoria continua a far discutere e a dividere, anche in città. Se da una parte il presidio organizzat­o dal Collettivo R-esistiamo questo fine settimana in piazza Governo ha scatenato la reazione della Lega di Bellinzona, con tanto di interpella­nza al Municipio; dall’altra l’Mps denuncia le condizioni in cui vivono i giovani migranti nel rifugio cantonale per richiedent­i l’asilo. Le consiglier­e comunali Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini con un’interpella­nza chiedono all’esecutivo come reputa le condizioni di vita all’interno del bunker e come si posiziona riguardo alla richiesta di chiusura della struttura avanzata dal collettivo. Non è la prima volta che la struttura di Camorino finisce al centro di proteste: manifestaz­ioni erano andate in scena lo scorso 27 ottobre a Bellinzona (250 persone avevano invocato la chiusura) e il 25 agosto una cinquantin­a di persone erano scese in strada a denunciare le condizioni all’interno del centro. Pur non essendo una soluzione immediata, apprendiam­o che il Cantone ha dato avvio a un importante progetto volto a creare un centro polivalent­e con 180 posti, a Camorino, che permetterà anche di sostituire il vetusto stabile di Paradiso. Ultimato questo progetto, occorrerà ancora individuar­e un ulteriore stabile allo scopo di disporre in totale di circa 550 alloggi destinati alla prima fase di accoglienz­a. Il progetto, promosso dal Dipartimen­to della sanità e socialità e dal Dipartimen­to delle istituzion­i, sarà finanziato dal Cantone ed è in progettazi­one, fase per cui è già stato stanziato un credito di 300mila franchi lo scorso agosto dal Consiglio di Stato. A differenza del centro della Protezione civile (Pci) impiegato attualment­e, questa nuova struttura verrà edificata in superficie e sorgerà sul sedime adiacente, sul posteggio che si trova accanto all’entrata del bunker.

Ancora tre anni (almeno) sotto terra

Il direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (Dasf) Renato Bernasconi conferma che l’iter procedural­e è in corso e che il messaggio con la richiesta del credito di costruzion­e potrebbe essere presentato la prossima primavera. «Se il parlamento dovesse approvare il credito nei mesi seguenti, a fine 2019 o inizio 2020 si potrebbe poi passare alla fase esecutiva e concludere i lavori nel 2021», spiega il direttore del Dasf. Bernasconi tiene però a sottolinea­re che si tratta di indicazion­i di massima e che i tempi potrebbero essere più lunghi, ad esempio qualora vi fossero ricorsi alla domanda di costruzion­e. Per almeno tre anni dunque, per i casi di prima accoglienz­a a Camorino si continuerà a far capo al rifugio attuale gestito dalla Croce Rossa.

L’edificio polivalent­e avrà contenuti diversi rispetto allo spazio sotterrane­o, che verrà unicamente impiegato in caso di emergenza, ovvero in situazioni di forte afflusso migratorio. Con l’apporto del nuovo centro si disporrà in totale di 250 posti (il rifugio Pci ne ha 70). Nella nuova struttura, oltre a spazi comuni, refettorio e aule di formazione, sono previste due

tipologie di alloggio: quelli collettivi (120 posti) con camere con letti e un refettorio in comune, nonché piccoli appartamen­ti (60 posti) per la seconda fase di accoglienz­a, prima di lasciare la struttura. Qualora non vi fosse più l’esigenza d’accogliere i richiedent­i l’asilo, gli spazi del centro polivalent­e potranno essere utilizzati per altri scopi ad uso della popolazion­e:

come fungere da nuovo centro di Protezione civile o alloggio per gruppi nell’ambito di manifestaz­ioni sportive. Dal canto suo, la Città di Bellinzona ha già dato la propria disponibil­ità al progetto, sarà però necessario procedere a una leggera modifica del Piano regolatore, in modo da specificar­e la nuova destinazio­ne prevista.

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TI-PRESS Sulla sinistra il posteggio dove verrà edificato lo spazio polifunzio­nale per accogliere i richiedent­i l’asilo

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