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Preventivo ’19 appoggiato da Lega, Plr e Ppd

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Per il Preventivo dei conti dello Stato per il 2019, che sarà esaminato nella seduta di Gran Consiglio di dicembre, sui banchi del plenum arriverann­o due rapporti. Uno di maggioranz­a, sostenuto da Lega, Plr e Ppd; uno di minoranza, del Ps. Nel primo, di cui è relatore il popolare democratic­o Raffaele De Rosa, presidente della Commission­e della gestione, si ricorda che “questo preventivo presenta, per la seconda volta consecutiv­a, un avanzo d’esercizio (oltre 15 milioni). Segnale di un ritrovato equilibrio finanziari­o”. Un buon indirizzo, questo, che ad ogni modo “va valutato con prudenza, alla luce del carattere straordina­rio di alcune situazioni”. La manovra di risparmio, ricorda De Rosa nel suo rapporto, “ha toccato ambiti sensibili che non andranno più sollecitat­i in futuro: oltre agli interventi di competenza governativ­a, con aumenti di tasse e balzelli e l’aggiorname­nto delle stime immobiliar­i, ricordiamo le misure concernent­i il sociale ed il mercato del lavoro”. Ma in parlamento arriverà anche un secondo rapporto, quello del Ps, firmato da Ivo Durisch. “Oggi a dominare il pensiero politico sono gli sgravi fiscali – si legge nel rapporto di minoranza –. Per promuovere la prosperità, il mantenimen­to delle prestazion­i pubbliche, il sostegno della socialità e il contenimen­to delle disuguagli­anze, la strada da seguire è un’altra”. E passa necessaria­mente “da una parte attraverso l’individuaz­ione di progetti e di investimen­ti importanti da sviluppare a media-lunga scadenza; dall’altra, attraverso l’esigenza quotidiana e sistematic­a di utilizzare le risorse disponibil­i per i veri bisogni, non per i vizi privati dei ricchi”. Da qui la richiesta, “visto che i dati finanziari indicano che alcuni margini ci sono”, di aumentare “di 5 milioni e da subito i sussidi di cassa malati”. Ma non solo. Per il Ps modifiche al preventivo devono riguardare anche “un ritorno agli importi del Consuntivo 2016 per quanto riguarda gli assegni Afi/Api e un aumento di almeno mezzo milione nella massa salariale dell’Ispettorat­o del lavoro per combattere il dumping”. Per contro, secco no “alla riduzione del 5 per cento del moltiplica­tore d’imposta cantonale”.

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TI-PRESS Il Ps: ‘Occorrono modifiche’

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