Inchiesta mandato ad Argo 1, termine scaduto: il governo non sollecita complementi istruttori
Il termine stabilito dal procuratore generale scadeva l’altro ieri, lunedì. Ora è ufficiale: il Consiglio di Stato non ha sollecitato complementi istruttori. Costituitosi accusatore privato nell’ambito dell’indagine condotta dal pg Andrea Pagani sugli aspetti di eventuale rilevanza penale legati alla gestione del mandato che il Dipartimento sanità e socialità aveva attribuito alla ditta di sicurezza Argo 1, ovvero la sorveglianza dei centri per asilanti, il governo non ha chiesto al magistrato l’assunzione di ulteriori prove, come conferma, da noi interpellato, il suo legale in questo procedimento, l’avvocato Maria Galliani. E ciò dopo che nei giorni scorsi Pagani ha notificato alle parti l’imminente chiusura dell’istruzione, prospettando sia a Claudio Blotti e a Renato Scheurer, all’epoca dei fatti funzionari del Dss, sia a Marco Sansonetti e a Davide Grillo, allora rispettivamente responsabile operativo e amministratore della Argo 1, l’abbandono dei reati ipotizzati: corruzione attiva e passiva, concessione e accettazione di vantaggi, infedeltà nella gestione pubblica. Il pg aveva quindi assegnato alle parti un termine (lunedì 26) per formulare eventuali istanze di complementi istruttori. Se la decisione del governo è nota, non sono invece note le decisioni degli ex funzionari e degli ex vertici della ditta. Dato che tutti e quattro gli imputati sono stati scagionati, è assai poco probabile che abbiano chiesto l’assunzione di altre prove. Al momento non si sa neppure se abbiano avanzato richieste di risarcimento. Sulle quali toccherebbe al pg pronunciarsi. A.MA.