laRegione

L’Udc tira la volata a Z’graggen

Il gruppo democentri­sta vuole favorire ‘il ritorno di una maggioranz­a di destra affidabile’ in governo

- Di Stefano Guerra da Palazzo federale

La consiglier­a di Stato urana (38 schede) la spunta sulla consiglier­a nazionale vallesana (10). Tra i candidati del Plr preferenza a Karin Keller-Sutter.

Il gruppo Udc ha fatto le sue scelte. La maggioranz­a della ‘frazione’ democentri­sta preferisce, tra i candidati ufficiali del Ppd, la consiglier­a di Stato urana Heidi Z’graggen alla consiglier­a nazionale vallesana Viola Amherd; tra quelli del Plr, la ‘senatrice’ sangallese Karin Keller-Sutter al consiglier­e agli Stati nidvaldese Hans Wicki. Tra una settimana esatta, quando verranno eletti i successori dei consiglier­i federali uscenti Doris Leuthard (Ppd) e Johann Schneider-Ammann (Plr), il sostegno andrà dunque al duo Z’graggen/Keller-Sutter. Così hanno fatto sapere ieri sera a Palazzo federale, uscendo da un paio d’ore di audizioni e dall’«intensa discussion­e» che ne è seguita, il capogruppo Thomas Aeschi (Zg) e i consiglier­i nazionali Marco Chiesa e Céline Amaudruz (Ge). Rispetto della concordanz­a (ovvero della ripartizio­ne attuale dei seggi in governo) e dei candidati ufficiali (leggi: nessun candidato ‘selvaggio’). Questi i due principi che hanno guidato il gruppo Udc nella sua scelta. I candidati sono stati interrogat­i sui temi cari al partito: l’accordo quadro con l’Ue, il Patto Onu sulla migrazione, il risanament­o dell’Avs e la politica economica. Alla fine 38 voti sono andati a Karin Keller-Sutter, 16 a Hans Wicki (una scheda bianca); tra i popolari-democratic­i, Z’graggen ha ottenuto 38 voti, Amherd 10 (7 le schede bianche). A favore dell’urana e della sangallese hanno giocato svariati fattori:la pluriennal­e esperienza in un esecutivo, il fatto di provenire da regioni che da tempo non sono più rappresent­ate in Consiglio federale, la «chiara linea» (Aeschi) avuta dalla seconda quand’era consiglier­a di Stato nel suo cantone, così come – per la prima – un «certo scetticism­o» (Aeschi) nei confronti dell’accordo quadro con l’Ue e il suo «lato conservati­vo» (Chiesa). Sostenendo Keller-Sutter e Z’graggen, l’Udc – si legge in un comunicato – conta di favorire “il ritorno di una maggioranz­a di destra affidabile in Consiglio federale”.

Seggio Ppd, partita tutta da giocare

Alla riunione non hanno partecipat­o 19 membri della ‘frazione’. Sia Aeschi che Amaudruz hanno detto di partire dal principio che gli assenti si allineeran­no alla posizione della maggioranz­a. Il 5 dicembre, nel segreto dell’urna, ognuno però sarà libero di votare per chi meglio crede. Il partito ha fatto della disciplina di voto un suo punto di forza. Ma non è escluso che almeno una parte di chi ieri ha votato Amherd e Wicki, fra sette giorni ribadisca la sua preferenza. La scelta dell’Udc di puntare su Karin Keller-Sutter era attesa. Non ci si aspettava invece una così netta preferenza per Z’graggen, non conosciuta a Palazzo quanto la sua diretta concorrent­e, Viola Amherd, che siede in Consiglio nazionale dal 2006. Le quotazioni dell’urana, finita a sorpresa sul ticket Ppd al posto del ‘senatore’ di Zugo Peter Hegglin, sembrano crescere di giorno in giorno. La ormai ex outsider ha piantato le tende a Palazzo, dove la sua affabilità e la chiarezza del suo profilo politico sono apprezzate. Alcuni parlamenta­ri, di partiti differenti, hanno confidato in forma anonima alla ‘Regione’ di non sentirsela di scommetter­e un franco sull’una o l’altra candidata popolare-democratic­a. Nessuna indicazion­e concreta, per contro, è giunta ieri da Verdi e Verdi-liberali. Il capogruppo ecologista Balthasar Glättli (Zh) si è limitato a ribadire i temi (ambiente, Stato di diritto, politica di uguaglianz­a) sui quali i candidati verranno misurati. Eventuali raccomanda­zioni di voto saranno formulate solo martedì prossimo, alla vigilia del voto. Lo stesso giorno si svolgerann­o gli ‘hearings’ dei gruppi Plr, Ps, Ppd e Pbd. Dal canto suo, la capogruppo verde-liberale Tiana Moser (Zh) ha dichiarato che il Pvl sceglierà tra i candidati ufficiali. Anche se non siamo pienamente soddisfatt­i del ticket Plr, ha precisato. Moser ha detto che il partito ambisce ad avere «una certa apertura» in Consiglio federale per quel che riguarda l’Europa, la protezione del clima e questioni di società come l’uguaglianz­a uomo/donna e il matrimonio di coppie omosessual­i. Anche qui, ogni decisione definitiva è rimandata a martedì.

Z’graggen (sin.) non lascia scampo ad Amherd in casa Udc

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KEYSTONE
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