L’Udc tira la volata a Z’graggen
Il gruppo democentrista vuole favorire ‘il ritorno di una maggioranza di destra affidabile’ in governo
La consigliera di Stato urana (38 schede) la spunta sulla consigliera nazionale vallesana (10). Tra i candidati del Plr preferenza a Karin Keller-Sutter.
Il gruppo Udc ha fatto le sue scelte. La maggioranza della ‘frazione’ democentrista preferisce, tra i candidati ufficiali del Ppd, la consigliera di Stato urana Heidi Z’graggen alla consigliera nazionale vallesana Viola Amherd; tra quelli del Plr, la ‘senatrice’ sangallese Karin Keller-Sutter al consigliere agli Stati nidvaldese Hans Wicki. Tra una settimana esatta, quando verranno eletti i successori dei consiglieri federali uscenti Doris Leuthard (Ppd) e Johann Schneider-Ammann (Plr), il sostegno andrà dunque al duo Z’graggen/Keller-Sutter. Così hanno fatto sapere ieri sera a Palazzo federale, uscendo da un paio d’ore di audizioni e dall’«intensa discussione» che ne è seguita, il capogruppo Thomas Aeschi (Zg) e i consiglieri nazionali Marco Chiesa e Céline Amaudruz (Ge). Rispetto della concordanza (ovvero della ripartizione attuale dei seggi in governo) e dei candidati ufficiali (leggi: nessun candidato ‘selvaggio’). Questi i due principi che hanno guidato il gruppo Udc nella sua scelta. I candidati sono stati interrogati sui temi cari al partito: l’accordo quadro con l’Ue, il Patto Onu sulla migrazione, il risanamento dell’Avs e la politica economica. Alla fine 38 voti sono andati a Karin Keller-Sutter, 16 a Hans Wicki (una scheda bianca); tra i popolari-democratici, Z’graggen ha ottenuto 38 voti, Amherd 10 (7 le schede bianche). A favore dell’urana e della sangallese hanno giocato svariati fattori:la pluriennale esperienza in un esecutivo, il fatto di provenire da regioni che da tempo non sono più rappresentate in Consiglio federale, la «chiara linea» (Aeschi) avuta dalla seconda quand’era consigliera di Stato nel suo cantone, così come – per la prima – un «certo scetticismo» (Aeschi) nei confronti dell’accordo quadro con l’Ue e il suo «lato conservativo» (Chiesa). Sostenendo Keller-Sutter e Z’graggen, l’Udc – si legge in un comunicato – conta di favorire “il ritorno di una maggioranza di destra affidabile in Consiglio federale”.
Seggio Ppd, partita tutta da giocare
Alla riunione non hanno partecipato 19 membri della ‘frazione’. Sia Aeschi che Amaudruz hanno detto di partire dal principio che gli assenti si allineeranno alla posizione della maggioranza. Il 5 dicembre, nel segreto dell’urna, ognuno però sarà libero di votare per chi meglio crede. Il partito ha fatto della disciplina di voto un suo punto di forza. Ma non è escluso che almeno una parte di chi ieri ha votato Amherd e Wicki, fra sette giorni ribadisca la sua preferenza. La scelta dell’Udc di puntare su Karin Keller-Sutter era attesa. Non ci si aspettava invece una così netta preferenza per Z’graggen, non conosciuta a Palazzo quanto la sua diretta concorrente, Viola Amherd, che siede in Consiglio nazionale dal 2006. Le quotazioni dell’urana, finita a sorpresa sul ticket Ppd al posto del ‘senatore’ di Zugo Peter Hegglin, sembrano crescere di giorno in giorno. La ormai ex outsider ha piantato le tende a Palazzo, dove la sua affabilità e la chiarezza del suo profilo politico sono apprezzate. Alcuni parlamentari, di partiti differenti, hanno confidato in forma anonima alla ‘Regione’ di non sentirsela di scommettere un franco sull’una o l’altra candidata popolare-democratica. Nessuna indicazione concreta, per contro, è giunta ieri da Verdi e Verdi-liberali. Il capogruppo ecologista Balthasar Glättli (Zh) si è limitato a ribadire i temi (ambiente, Stato di diritto, politica di uguaglianza) sui quali i candidati verranno misurati. Eventuali raccomandazioni di voto saranno formulate solo martedì prossimo, alla vigilia del voto. Lo stesso giorno si svolgeranno gli ‘hearings’ dei gruppi Plr, Ps, Ppd e Pbd. Dal canto suo, la capogruppo verde-liberale Tiana Moser (Zh) ha dichiarato che il Pvl sceglierà tra i candidati ufficiali. Anche se non siamo pienamente soddisfatti del ticket Plr, ha precisato. Moser ha detto che il partito ambisce ad avere «una certa apertura» in Consiglio federale per quel che riguarda l’Europa, la protezione del clima e questioni di società come l’uguaglianza uomo/donna e il matrimonio di coppie omosessuali. Anche qui, ogni decisione definitiva è rimandata a martedì.
Z’graggen (sin.) non lascia scampo ad Amherd in casa Udc