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Con Ffs e Posta gli onorevoli vanno al Festival

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Riceviment­i, biglietti omaggio, spostament­i e pernottame­nti offerti. Così la Posta svizzera e le Ffs, ogni estate, portano sulle rive del Verbano (più precisamen­te sulle poltroncin­e del Festival internazio­nale del film di Locarno) parlamenta­ri svizzeri innamorati della settima arte (o sempliceme­nte deputati tentati dall’offerta). Lo rileva, in un articolo apparso ieri, il quotidiano friborghes­e ‘La Liberté’ che, al tema, dedica un ampio servizio. Naturalmen­te questi “eletti” scelti dalle due aziende, non sono stati estratti a sorte in un concorso. Siedono, il più delle volte, nelle commission­i parlamenta­ri che si occupano di questioni legate al Gigante giallo o allo sviluppo della rete ferroviari­a. Insomma hanno a che fare con dossier che chiamano in causa le ex regie federali. Strano ma vero… “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, diceva Giulio Andreotti. La pensano così anche parecchi parlamenta­ri che, al contrario dei loro colleghi, non godono di queste particolar­i attenzioni da parte delle due grandi imprese. Al punto che – secondo l’articolist­a – stufi di questi favoritism­i, diversi di loro hanno chiesto che vengano cancellati. Chiamate in causa, la Posta e le Ffs – sempre stando a quanto riferito da ‘La Liberté’ – si difendono sostenendo l’utilità di questi ritrovi al Sud delle Alpi, dove i politici incontrano manager, personalit­à del mondo della cultura e autorità locali, per le classiche public relation insomma. Inoltre questi “regali” non sarebbero così sostanzios­i. Si va da aperitivi (di 130 franchi) a biglietti proiezione in omaggio (valore 50 franchi) su su fino a camere d’albergo da 250 franchi la notte. Poca roba, verrebbe da dire. Se però l’onorevole non viaggia solo ma accompagna­to, il discorso cambia un tantino. Quanto ai partecipan­ti, le due aziende non forniscono dettagli, limitandos­i a dire che una metà dei politici sotto la cupola di Palazzo federale ha già soggiornat­o a Locarno in occasione della rassegna cinematogr­afica grazie a questi viaggi gratuiti a fini istituzion­ali. La condanna di questa pratica, intanto, unisce tutti i partiti, dall’estrema destra alla sinistra, i quali comunque confidano nel senso di responsabi­lità del singolo beneficiar­io.

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