Nuove e ultime frontiere dell’occhio
Solo nel 2017 sono stati oltre 800 i medici specialisti venuti da tutto il mondo per seguire corsi o moduli di formazione. È, dunque, intensa l’attività della fondazione Esaso, scuola europea di studi avanzati in oftalmologia, associata da quest’anno all’Università della Svizzera italiana di Lugano, grazie anche all’apertura di un modernissimo centro di formazione medico-chirurgica (l’Etc Esaso Training Centre) all’Ospedale italiano di Viganello. Presente in Ticino da dieci anni domani, negli spazi del nosocomio luganese con inizio alle 18, ne sottolineerà il traguardo con l’organizzazione di una conferenza pubblica intitolata “Handicap visivi: prevenzione, cura e qualità di vita”. L’incontro, che ha l’obiettivo di riflettere sulle ultime frontiere della medicina e sull’importanza di una consapevolezza pubblica maggiore rispetto a questi disturbi, si articolerà in un dibattito a più voci al quale prenderanno parte Filippo Simona (medico oftalmologo), Manuele Bertoli (direttore del Decs) e Vikram Shah (già vicedirettore generale della Fao). L’associazione dell’European School for Advanced Studies in Ophthalmology Foundation (Esaso, all’Università della Svizzera italiana, lo ricordiamo, è stata ratificata dal Consiglio di Stato lo scorso febbraio. Obiettivo di Esaso è offrire la migliore formazione post-universitaria in campo oculistico in Europa, grazie a un corpo docente composto da professori di levatura internazionale e a collaborazioni attive con diversi importanti centri di cura e di ricerca tra Barcellona, Monaco, Vienna, Milano e Parigi. Dal 2016 ha sede nei 400 metri quadrati messi a disposizione dall’Ente ospedaliero cantonale al terzo piano dell’Ospedale italiano, dove – grazie ad attrezzature all’avanguardia – si specializzano ogni anno oltre 500 medici oftalmologi provenienti da tutta Europa e non solo. L’associazione all’Usi “suggella – hanno spiegato i responsabili – una collaborazione attiva fin dalla nascita stessa di Esaso nel 2008 e apre a sinergie ulteriori con la Facoltà di scienze biomediche, la quale potrà contare sulla forte rete internazionale offerta dal programma, sviluppando il fronte della ricerca scientifica anche in questo settore”. Secondo il rettore Boas Erez, “essa costituisce un ulteriore passo nella direzione del consolidamento delle cure mediche in Ticino”.