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La Gestione sulla strada malcantone­se

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Un rapporto complesso per una realtà complessa come è nel Luganese la mobilità. «Ci abbiamo messo in effetti un po’ a partorirlo – ci annuncia l’accoglimen­to della richiesta di un credito di 8,5 milioni e una spesa di quasi 15 milioni per il Piano di pronto intervento per il Basso Malcantone il relatore Nicola Pini – anche perché ci sono state diverse discussion­i in quanto alcuni Comuni ne hanno contestato certe misure, in particolar­e la semaforizz­azione. Quindi come commission­e della Gestione abbiamo chiesto un ulteriore parere, il terzo, a uno studio di ingegneria del traffico che ha confermato la bontà delle misure». Ciò però non ha sollevato la Gestione dalla necessità di formulare – come indicatoci da Pini – «diverse raccomanda­zioni al Consiglio di Stato, ovvero di monitorare attentamen­te il sistema in modo che se vi siano delle disfunzion­i sia regolato meglio, chiedendo inoltre di fare maggiore attenzione alla questione delle gestione dei cantieri, con preferenza ai lavori notturni per non intasare ulteriorme­nte una strada già in difficoltà, che non ci siano riverberi di traffico parassitar­io e in parallelo procedere con delle misure più struttural­i, dalla progettazi­one di gallerie al potenziame­nto della mobilità aziendale al park&rail a Ponte Tresa». Conclusion­i queste, nell’ambito dell’attuazione delle opere della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese e del Programma d’agglomerat­o del Luganese, presentate anche alla Conferenza dei sindaci del Malcantone, dove vi è stata una condivisio­ne quasi unanime, a conferma che «il progetto è venuto dal basso» ha chiosato Pini. C.F.

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