Scherwey castiga l’Ambrì
La rimonta, l’illusione e poi la capitolazione. Con l’amaro in bocca per l’epilogo: si ferma a Berna la marcia biancoblù.
Berna – La semifinale resta un miraggio per i biancoblù. Che sì, la cercano, e la accarezzano anche, ma, appunto, se la vedono sfumare proprio sul più bello. Quando cioè il più sembrava fatto. Perché dopo aver rimontato due reti al Berna, dominandolo a tratti (e per buona parte della partita), e aver trovato il primo (e unico) vantaggio della serata, e soprattutto dopo essere passati per due inferiorità numeriche quasi consecutive a una dozzina di minuti dalla terza sirena, i biancoblù si vedono a loro volta prima riprendere e poi nuovamente, e stavolta definitivamente, scavalcare. Il tutto in un rocambolesco finale in cui succede di tutto e fors’anche di più. Come, appunto, le due penalità (una rimediata da Kienzle e l’altra da Fischer) che costringono gli uomini di Cereda a difendersi, anche con i denti. Ci riescono, e soprattutto riescono a mantenere l’ago della bilancia dalla loro parte, sul 3-4. Sfiorano pure il colpo che, con tutta probabilità sarebbe stata la mazzata finale agli Orsi, quando Krueger pone fine a un invitantissimo due contro uno dell’accoppiata ZwergerKubalik franando contro la porta, scardinandola. Azione che, tuttavia, gli arbitri decidono (discutibilmente) di non sanzionare...
I leventinesi sfiorano il colpo del ko, vanificato però da Krueger (che scardina la porta).
Spinto più dalla disperazione che da altro (già non brillanti durante tutta la partita, nel finale gli uomini di Jalonen sembrano ancora più appannati), il Berna cava allora dal cilindro le due zampate che valgono la semifinale. Le assesta Scherwey, nell’arco di appena 45”. Al 58’12” il numero 10 dei padroni di casa ha tutto il tempo di accentrarsi e di piazzare la stoccata che non dà scampo a Manzato, rimettendo il tutto in perfetta parità. Ma la beffa, quella decisiva, arriva subito dopo, quando ancora Scherwey, dopo essersi concesso una passeggiata per tutto il settore offensivo del Berna, portandosi appresso mezza squadra leventinese, batte nuovamente il portiere.
Finiscono lì i sogni di gloria della squadra di Cereda che, poi, prova anche a togliere il portiere per lasciare spazio a un sesto giocatore di movimento, ma la mossa partorirà solo la sesta segnatura del Berna, che timbra così il biglietto per la semifinale. È, questo, l’amaro epilogo di una serata iniziata in salita dall’Ambrì Piotta, ma, poi raddrizzata e messa anche in discesa. Prima, appunto, del pirotecnico finale. Dopo il lungo preambolo, durato un’abbondante decina di minuti filati via con pochissime introduzioni, il Berna trova infatti il primo vantaggio con Boychuck. Lo
stesso che batte nuovamente Manzato a fil di prima sirena dopo il momentaneo pareggio di Novotny. Le cose si complicano in avvio di tempo centrale, quando Mursak infila il gol del 3-1. È tuttavia lì che l’Ambrì Piotta mostra tutto il suo carattere e rifà superficie grazie alle segnature di Plastino e Kubalik (su ottimo lavoro preparatorio di Zwerger). E quando al 43’36” Müller sfrutta un velo di Kamerzin per battere una quarta volta, i biancoblù vedono la semifinale farsi più vicina. Per poi allontanarsi, come detto, in maniera definitiva.