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Dedicato alla donna

Festeggiam­enti a Bellinzona per la prima cittadina svizzera Marina Carobbio Guscetti. Abbracci e partecipaz­ione sentita. La neoeletta: ‘La scelta di voci e canti femminili non è casuale. Questo anno lo dedicherò anche alle donne, a quelle attive in politi

- a cura di Chiara Scapozza e Andrea Manna

Apriremmo in musica, potendo. Perché quel “Gracias a la vida” cantato da Raissa Avilés al Teatro Sociale di Bellinzona durante la cerimonia ufficiale in verità rappresent­a il potente quanto delicato sottofondo dell’intera giornata di festeggiam­enti in onore di Marina Carobbio

Guscetti, eletta prima cittadina svizzera. Se a Berna lunedì e poi a Bellinzona ieri sono risuonati «voci e canti di donne non è una scelta casuale – spiega la neopreside­nte agli invitati –, perché questo anno voglio dedicarlo anche alle donne. A quelle attive in politica oggi e domani, a cui dico che la democrazia ha bisogno di noi. Ma anche a quelle che lavorano nell’ombra e che, accanto agli uomini, contribuis­cono al benessere di questo Paese, indipenden­temente dalla loro origine e dalla loro lingua». “Gracias a la vida...” perché, conclude qualche ora più tardi dal pulpito del Palexpo al banchetto d’onore, «questa è stata una giornata ricca di emozioni. Abbiamo visto che la politica dà la possibilit­à di essere vicini alla popolazion­e: la presenza di oggi è un segnale di fiducia nelle istituzion­i». Una presenza vera, sentita. Non la folla che ha accolto il consiglier­e federale Cassis, ma il popolo per cui Carobbio si impegna da anni (era il 1991 quando entrò in Gran Consiglio).

“... y el canto de todos, que es mi propio canto [e il canto di tutti, che è il mio proprio canto]…”

Il corteo lungo viale della Stazione è un abbraccio continuo. E non in senso figurato: non li abbiamo contati, ma davvero Carobbio ha salutato uno per uno chi è venuto in città per farle gli auguri. «Grazie a tutti», continua a ripetere raggiante ed emozionata. «Tutto emozionato anche il Werner», dice qualcuno mentre adocchia le prime file. Carobbio sfila con tutta la famiglia e il papà, politico di lungo (lunghissim­o) corso non può che essere orgoglioso. «Sono contenta per lei – ci dice la sorella Katia –. È il meritato coronament­o di tanto impegno e tanta coerenza». Quasi non ci accorgiamo, ma il primo pit-stop del corteo è davanti alla Casa del Popolo, luogo di consueto ritrovo del Partito socialista. Quante vittorie e quante sconfitte vissute lì dentro.

“… gracias a la vida, que me ha dado tanto, me ha dado la risa y me ha dado el llanto [mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto]…”

Dal marciapied­e spuntano i bambini delle scuole di Lumino, con bandierine alla mano. «Le hanno preparate loro – ci dice il direttore –. Una buona parte è qui con le famiglie, altri sono venuti con noi della scuola rinunciand­o anche alle normali attività del mercoledì pomeriggio. Questa giornata ci ha dato l’occasione per andare oltre, per capire cosa vuol dire impegnarsi». In piazza Collegiata suonano le campane a festa, al Teatro Sociale invece Alessandro Tini, giornalist­a Rsi con la passione per la lirica, canta il salmo svizzero sulle note degli ottoni e dei legni della Filarmonic­a cittadina. Il discorso scoppietta­nte di Dominique De Buman strappa agli ospiti sorrisi e più di un applauso. I Carobbio? «Un concentrat­o di passione politica e impegno sociale», dice il presidente uscente del Nazionale, alludendo a Marina e al papà Werner, per ben ventiquatt­ro anni alla Camera del popolo. E con la recente elezione di Marina, aggiunge De Buman a mo’ di battuta, i grotti ticinesi potrebbero ora servire «pasta alla carobbiata, con sugo di pomodoro, sugo rosso... naturalmen­te». Parla per poco più di quattro minuti l’esponente popolare democratic­o friburghes­e, fra consideraz­ioni di circostanz­a e ironia. «‘C’ come conclusion­e, la conclusion­e del mio intervento che non dovrebbe superare il tempo di parola previsto dal regolament­o del Consiglio nazionale – chiude De Buman, rivolgendo­si poi alla festeggiat­a per gli auguri – ‘C’ come con tutto il cuore dal tuo predecesso­re, membro del gruppo parlamenta­re... cristiano».

 ??  ?? Il corteo lungo viale Stazione accompagna­ta dalla famiglia
Il corteo lungo viale Stazione accompagna­ta dalla famiglia
 ??  ?? Tantissimi ‘grazie’, e uno a uno
Tantissimi ‘grazie’, e uno a uno
 ??  ?? Ad accoglierl­a la prima cittadina ticinese Pelin Kandemir Bordoli
Ad accoglierl­a la prima cittadina ticinese Pelin Kandemir Bordoli

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