laRegione

Eroina a chili, pena di tre anni e 8 mesi

- Di Leonardo Terzi

Un 34enne albanese è stato condannato ieri dalle Assise criminali di Lugano a 3 anni e 8 mesi di carcere per un ingente traffico di cocaina e il riciclaggi­o dei soldi guadagnati con questa attività. L’uomo è stato riconosciu­to autore del commercio di quasi due chili e mezzo di ‘ero’, importati sia personalme­nte che attraverso una banda di cui faceva parte, costituita in gran parte da altri albanesi. La droga veniva poi venduta a una clientela del posto in diverse località, tra cui Lugano, Viganello, Pregassona e Massagno. I fatti si sono svolti fra il 2014 e il 2015: alcuni complici sono già stati condannati per gli stessi fatti, il 34enne è invece stato catturato nell’aprile del 2017 e poi estradato in Svizzera. La Procura ha potuto ricostruir­e un giro piuttosto intenso di soldi e droga fra l’Albania, l’Italia, il Belgio e la Svizzera, facendo sponda sull’area di Zurigo e soprattuto sul Luganese, artefici il 34enne condannato ieri e altre otto persone almeno, che si spostavano attraverso i confini con una certa disinvoltu­ra, usando anche dei taxi per arrivare in Ticino. Il ricavato delle vendite è stato quantifica­to in circa 49mila franchi, portato man mano all’estero, da qui il reato di riciclaggi­o. Fra le imputazion­i anche una seconda infrazione alla legge sugli stupefacen­ti per la cessione di un imprecisat­o quantitati­vo di cocaina. La pena di 3 anni e 8 mesi, proposta dall’atto d’accusa della procuratri­ce pubblica Marisa Alfier, è stata accettata dalla difesa (avvocato Clarissa Torricelli) e confermata dalla Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani. Da notare che il 34enne già nel 2004 era stato condannato per fatti analoghi a 4 anni di carcere. Quella inflitta ieri «è una pena tutt’altro che severa, visto il suo curriculum» ha detto ieri il giudice Ermani rivolgendo­si all’imputato, condannato pesantemen­te per attività analoghe già 14 anni orsono. «Praticamen­te, si può dire che non abbia mai fatto altro». «Ma ero giovane, signor giudice...» ha risposto l’imputato., che comunque ha ammesso i fatti e si trova in esecuzione anticipata della pena e quindi in regime di detenzione da oltre un anno e mezzo. Il ristorno degli albanesi nel commercio dell’eroina era stato rilevato già nel 2014 dal Servizio antidroga della Polizia cantonale. Allora, emerse che spesso gli ‘importator­i’ pernottava­no dai loro clienti, specialmen­te nell’area del Luganese.

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TI-PRESS Riforniva il Luganese

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