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Campione, ancor più debiti Nel 2018 buco da 18 milioni

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L’unico percorso possibile per far uscire Campione d’Italia dal buco nero dei debiti accumulati nel corso degli anni passa da un intervento dei palazzi romani della politica. Sinora non c’è stato, ma avverrà in quanto previsto per i comuni in dissesto finanziari­o. Misure disgiunte dall’emendament­o approvato dal senato, che prevede provvedime­nti mirati alla riapertura del casinò e, tramite sgravi fiscali, allo sviluppo economico dell’enclave. Non prevede invece risorse finanziari­e per poter pagare i debiti, compresi quelli contratti con privati e istituzion­i ticinesi – più di 4 milioni di franchi –, compresi 2 milioni con il comune di Lugano relativi al disinquina­mento delle acque reflue. La soluzione passa da una copertura finanziari­a ministeria­le idonea a garantire il materiale trasferime­nto di risorse, come in passato è già successo con comuni – quali ad esempio Napoli o Catania – che si erano trovati nelle condizioni in cui è precipitat­o Campione. «Un aiuto da parte dello Stato è possibile, ma ancora non si conoscono i tempi – sottolinea il commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi –. Ritengo, comunque, che dovremo aspettare ancora qualche mese. Per ora non sono in grado di pagare i debiti maturati da inizio anno. Per quelli sino a fine 2017 la competenza è del commissari­o liquidator­e Angela Pagano». Per pagare questi debiti il percorso scelto passa dall’alienazion­e dei gioielli di famiglia: le proprietà immobiliar­i il cui valore ammonta a oltre 40 milioni di euro. I creditori dovranno comunque avere ancora tanta pazienza e comprensio­ne, in aggiunta a quella sin qui dimostrata di avere, anche perché com’era facile prevedere la situazione in Municipio a Campione invece di migliorare è peggiorata. «Chiudo il 2018

con un buco di 18 milioni di euro» commenta il commissari­o prefettizi­o che elenca i creditori: «Primi fra tutti i dipendenti comunali che da febbraio non ricevono lo stipendio. Poi, l’azienda ticinese che continua a raccoglier­e i rifiuti, la Navigazion­e Lago di Lugano, le assicurazi­oni e i fornitori di carburanti. E poi, e poi...». Intanto Zanzi continua a spedire informativ­e a Roma per rassegnare la situazione in cui si trova l’enclave. Un modo per sollecitar­e una robusta copertura finanziari­a, anche perché – ciliegina sulla torta – il contributo straordina­rio, ottenuto dalla precedente amministra­zione comunale «sarà per il 2019 di 4,5 milioni di euro, rispetto ai 6,7 milioni ricevuti quest'anno». Il calo è dovuto al cambio euro-franco. M.M.

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TI-PRESS Minor contributo straordina­rio

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