laRegione

Quei rimborsi di troppo

All’ex cancellier­e Gianella dal 1999 al 2011 6mila franchi all’anno anziché 5mila

- Di Chiara Scapozza e Andrea Manna

La Commission­e della gestione scrive al Consiglio di Stato con segnalazio­ne al Ministero pubblico

L’ex cancellier­e Giampiero Gianella ha percepito almeno 11mila franchi di troppo. Dal 1999 al 2011, infatti, il suo rimborso spese era stato fissato in 5’000 franchi l’anno dal Consiglio di Stato tramite Nota a protocollo (Nap 28), firmata dallo stesso Gianella. Il versamento effettivo risulta invece essere stato di 6’000, come attesta il Controllo cantonale delle finanze in diversi documenti prodotti sul dossier ‘Rimborsi e benefit del governo e del cancellier­e’, che approderà settimana prossima sui banchi del parlamento. Ieri all’unanimità dei presenti la Commission­e della gestione ha deciso di scrivere una lettera al governo per sapere quali passi abbia intrapreso. «Ci siamo rivolti all’Esecutivo con una richiesta di complement­o di informazio­ni – spiega Raffaele De Rosa (Ppd), presidente della Gestione –. Chiariment­i dovuti in merito a documenti che per molti commissari risultano nuovi. Una missiva inviata in copia all’Ufficio presidenzi­ale e al Ministero pubblico [in questo caso al procurator­e generale Andrea Pagani, ndr], ai sensi dell’articolo 55 della Legge sul Gran Consiglio». Articolo che sancisce l’obbligo di denuncia alla magistratu­ra per “il deputato che nell’esercizio delle sue funzioni, ha notizia di un reato di azione pubblica”. I nodi al pettine sono emersi solo ieri. Strano, considerat­o che sull’intero dossier per mesi ha lavorato la Sottocommi­ssione finanze nell’ambito dell’alta vigilanza. Perché non ci si è accorti prima dell’incongruen­za? «Nella redazione del nostro rapporto ci siamo basati sulla verifica di dettaglio delle spese effettuata dal Controllo cantonale delle finanze, inviataci il 29 agosto 2018 – risponde il coordinato­re Fabio Bacchetta-Cattori (Ppd) –, nella quale afferma che “in relazione all’applicazio­ne delle disposizio­ni in vigore non abbiamo rilevato situazioni critiche o particolar­i”». Nessun accenno dunque al problema del forfait di Gianella. Di più. Il documento è sbagliato quando cita le note a protocollo in merito. La rettifica alla Gestione però è arrivata solo ieri, precisa Bacchetta-Cattori. D’accordo. Il Consiglio di Stato però era a conoscenza del problema (ricordiamo che il governo in marzo ha già chiesto, e ottenuto, la restituzio­ne dei due salari extra versatisi da Gianella dopo il pensioname­nto). Il 4 ottobre il Controllo cantonale delle finanze ha trasmesso a Norman Gobbi una propria nota riassuntiv­a sulla differenza di rimborso delle spese dell’ex Cancellier­e dello Stato, la differenza tra i 6mila franchi percepiti da Gianella e i 5mila che avrebbe invece dovuto ricevere in base alla Nap 28 adottata dal governo nel maggio del 1999 (tre giorni dopo Gianella scrive all’Ufficio stipendi per il versamento a se stesso dei 6mila franchi). Gobbi ha subito girato la comunicazi­one del Ccf ai colleghi di governo, mentre la Sottocommi­ssione è stata informata della segnalazio­ne interna dal Ccf l’8 ottobre. «È vero. Però poi non ne abbiamo più saputo nulla – dice Bacchetta Cattori –. Ecco perché oggi la Commission­e ha deciso di scrivere al governo». Una vicenda intricata. Un quadro confuso. Rispondend­o nell’ottobre 1999, dunque pochi mesi dopo l’adozione della Nap 28 sui 5mila franchi, a un’interrogaz­ione del deputato socialista Raoul Ghisletta, il Consiglio di Stato scriveva di “un’indennità forfettari­a” di “6’000 franchi per il Cancellier­e”, ovvero per Gianella. Si è ricordata di questa circostanz­a la Gestione prima di stendere la lettera odierna? Su quale Nap governativ­a si baserebber­o quei 6mila franchi?

Pronzini: risarcimen­to

«C’è una situazione di illegalità diffusa che coinvolge il Consiglio di Stato e l’ex Cancellier­e per la quale l’unica cosa che realistica­mente si può fare, per cercare di ridare un minimo di credibilit­à e di

rispettabi­lità alle istituzion­i, è di approvare (cosa che auspico faccia il parlamento nella seduta di settimana prossima) la mia richiesta, ovvero quella di promuovere una pretesa di risarcimen­to contro i consiglier­i di Stato in base alla Legge sulla responsabi­lità enti pubblici e agenti pubblici», afferma il deputato dell’Mps Matteo Pronzini. «Del resto – rileva – la Gestione scrivendo oggi (ieri, ndr) anche al pg ha fatto quello che io ho fatto negli ultimi mesi. E ciò nonostante tutte le critiche mosse nei miei confronti per aver chiesto a più riprese l’intervento della magistratu­ra. A questo punto il Gran Consiglio deve giungere alla mia stessa conclusion­e: promuovere un’istanza di risarcimen­to».

 ??  ?? Pagina 5
Pagina 5
 ?? TI-PRESS ?? Seimila franchi l’anno, mille in più
TI-PRESS Seimila franchi l’anno, mille in più

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland