‘Mio padre voleva facessi un lavoro ‘serio’, io ho seguito il mio sogno’
«Mio padre temeva finissi male, mi ha spinta a studiare per avere, come diceva lui, un lavoro ‘serio’. Mi sono diplomata in sport all’università di Zurigo. Per un periodo facevo la maestra di ginnastica in settimana e la cantante in giro per la Svizzera nel weekend. Poi sono arrivata ad un bivio, ho deciso di seguire il mio sogno e far sentire la mia arte». Dal Ticino, la cantautrice Irina den Elzen-Simoneta (alias Iris Moné) seguendo il suo cuore è arrivata a San Diego in California, dove vive col marito da 4 anni. «Qui mi sono dedicata alla scrittura delle mie canzoni che adesso testo con una band live. Qui la gente è molto partecipativa, se ti apprezza te lo dice, anche se non ti conosce». Cantautrice e performer, a cinque anni suonava il pianoforte, ha imparato a leggere prima lo spartito poi le lettere dell’alfabeto. Poi è sbocciata la passione per il flauto traverso che l’ha portata all’orchestra di fiati della Svizzera italiana. «È la mia natura, non posso fare a meno della musica». Nel 2011 pubblica ‘Rinasco’ e si esibisce al Teatro Sociale di Bellinzona; due anni dopo arriva terza al talent show ‘The Voice of Switzerland’.
Il vero bivio è produrre le mie canzoni
Dietro le quinte anni non facili. «Ho studiato tanto e fatto sacrifici, vivevo in un monolocale per tenere le spese basse. I momenti duri ci sono stati e ci sono tutt’ora, soprattutto quando non ottieni il risultato sperato. Con gli anni però ho imparato a non abbattermi, ogni ostacolo mi permette di migliorarmi», dice l’artista che si definisce amante dell’avventura e perfezionista. «Il vero bivio adesso per me è produrre le mie canzoni. Non mi sembrano mai finite. Mi aiuta avere della buone amiche e una vocal coach che mi fanno da specchio». Lei stessa è stata insegnante di canto e vocal coach al talent “Showtime” della Rsi. A chi inizia consiglia di immergersi totalmente nella musica e di mai smettere di imparare. «È una scelta dura, ma sei ricompensato quando offri agli altri la tua arte, la condividi, è un momento magico», conclude.