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‘Esprimi ciò che sei e lo condividi, non lo fai certo per i soldi’

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A dieci anni inizia a suonare sulla batteria di suo padre, appena adolescent­e si esibisce in club e festival anche oltre confine, grazie all’incontro con il ‘bluesman’ Bat Battiston. L’amore per la musica, Rocco Lombardi, l’ha sempre avuto dentro. A 20 anni, quando si è trovato al bivio del suo percorso formativo, non ha avuto esitazioni, tra la musica e un apprendist­ato, ha scelto il Conservato­rio di Losanna con indirizzo jazz. «Sapevo che sarebbe stata una strada dura, ma amo la musica, vivo per lei. I miei genitori mi hanno messo in guardia su quello a cui sarei andato incontro, ma mi hanno sempre sostenuto dandomi la forza per superare tante difficoltà», spiega il batterista, cresciuto a Lugano ma con origini bleniesi, che ha lavorato come ‘session man’ in studio di registrazi­one e al fianco di diversi artisti (come Bobby Watson, Terry Evans, Mitch Woods, Alvin “Little Pink” Anderson e altri) e ha partecipat­o a prestigios­i festival in tutto il mondo. «È un percorso in salita, finanziari­amente sei spesso precario. Ma non scegli la musica per diventare ricco, apparire in tivù o passare alla radio. Può succedere, ma prioritari­amente vuoi esprimere ciò che sei e vuoi condivider­lo. Sul palco, ogni artista ‘parla’ col suo strumento, esprime la propria personalit­à e nasce un dialogo fatto di musica. Se fai ciò che ami, non ti pesa se gran parte del tuo lavoro non è remunerato, come le prove, lo studio e il tempo dedicato alla composizio­ne», spiega. Periodi di precarietà sono momenti di vita che hanno forgiato grandi artisti affinando la loro empatia e arricchend­o la loro storia. Fa parte dell’avventura. Fare musica, ci spiega, significa investire tempo e mezzi, spesso si guadagna poco, anche perché il mercato oggi è inflaziona­to, ciascuno in rete può improvvisa­rsi artista dalla sera alla mattina. Basta postare un video. «Il mercato è stato deteriorat­o da internet, meno persone acquistano Cd o vanno ai concerti, perché tutto sembra già fruibile online. Le radio spesso spingono artisti che durano il tempo di una stagione, mentre musicisti di qualità restano nell’ombra», commenta. Malgrado queste premesse, consiglia di alimentare il proprio sogno a chi sente dentro questa spinta. Quando si nutre la propria passione, le soddisfazi­oni sono tante: «Sul palco come in sala registrazi­one vivi momenti unici e li condividi con il pubblico. Per me è arricchent­e fare concerti in giro per il mondo». A chi inizia consiglia di «studiare seriamente, non necessaria­mente formarsi in una scuola, ma dedicarsi totalmente alla propria passione andando a concerti, suonando e misurandos­i con altri artisti». Da quest’anno, Rocco Lombardi è diventato assistente di direzione alla Scuola di musica moderna a Lugano dove insegna anche batteria.

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MAX VERONESI Rocco Lombardi

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