Amherd con punti di domanda
La vallesana sempre favorita dopo il secondo round di audizioni. Ma Ps e Plr lasciano libertà di voto Ancora diverse le incognite riguardanti il ticket Ppd alla vigilia del doppio rinnovo del Consiglio federale. Plr, KellerSutter ha l’elezione in tasca.
Riuscirà Heidi Z’graggen a sfondare nel gruppo liberale-radicale? Quanto compatto sarà il sostegno della sinistra a Viola Amherd? All’interno della ‘frazione’ Ppd, come si distribuiranno le preferenze tra la consigliera di Stato urana e la consigliera nazionale vallesana? E cosa faranno i parlamentari dell’Udc, che sette giorni fa hanno sì sostenuto Z’graggen, da loro ritenuta più a destra della concorrente, ma non in modo così netto come ci si aspettava? Ieri mattina erano svariati gli interrogativi che politici e osservatori si ponevano a Palazzo federale e al vicino Centro media. La sera, conclusa la seconda tornata di audizioni e prima della ‘notte dei lunghi coltelli’ (più calici che coltelli, in verità...), molti di questi sono rimasti senza una risposta. Tutti riguardano la successione in governo della ministra dell’ambiente Doris Leuthard (Ppd). Altra (nessuna...) storia è la corsa al seggio lasciato vacante da Johann Schneider-Ammann (Plr): lo ha già in tasca la consigliera agli Stati Karin Keller-Sutter. Superfavorita al cospetto di Hans Wicki (qui al massimo la domanda è: ce la farà il ‘senatore’ nidvaldese a non venire eliminato già al primo turno?), la sangallese ieri è stata definitivamente consacrata senza entusiasmo anche da Ps («quasi all’unanimità», ha precisato il capogruppo Roger Nordmann), Verdi (il capogruppo Balthasar Glättli: «Avremmo preferito che il Plr presentasse due donne»), Verdi liberali e borghesi-democratici (solo il Ppd non ha espresso una raccomandazione di voto, giudicando entrambi i candidati del Plr eleggibili). Dunque, Amherd o Z’graggen? Nessuno all’inizio avrebbe scommesso un franco sull’urana. Lei però è riuscita a convincere buona parte del gruppo parlamentare popolare-democratico, finendo a sorpresa sul ticket ufficiale al posto del ‘senatore’ del canton Zugo Peter Hegglin. Da allora la consigliera di Stato urana è diventata una seria concorrente per Viola Amherd. Ma la vallesana non è uscita a boc- ca asciutta dall’audizione davanti ai colleghi democentristi. E soprattutto: tutti a Palazzo la conoscono; anche a chi non la apprezza alla fine dovrebbe imporsi la regola implicita, sempre rispettata sin qui, secondo la quale i parlamentari – se possono scegliere – preferiscono uno di loro a chi viene da fuori. Vedremo se anche oggi sarà così. Intanto, ieri sera i gruppi socialista e liberaleradicale non hanno formulato raccomandazioni di voto, per cui il campo è rimasto aperto per le speculazioni. Il Plr (come tradizione vuole) lascia libertà di voto: le candidate Ppd sono entrambe nominabili, ha affermato il capogruppo Beat Walti. Stessa musica in casa Ps. Il gruppo si riunirà ancora domani [oggi per chi legge, ndr] alle 7.15 per prendere una decisione, ammesso che se ne prenda una, ha detto Roger Nordmann. Sia Z’graggen che Amherd sono eccellenti candidate, ha aggiunto il vodese. La scelta dei parlamentari socialisti era attesa con un certo interesse. Si trattava di capire se nel muro di sostegno sul quale Amherd può (?) contare a sinistra si sarebbero formate delle crepe. Un paio d’ore prima, infatti, il capogruppo dei Verdi Balthasar Glättli aveva riferito che tra i suoi la vallesana ha soltanto «un piccolo vantaggio», che «sicuramente» qualcuno voterà Z’graggen e che ci sono ancora degli indecisi. A favore dell’urana ha giocato il fatto che, come i Verdi (e contrariamente alla rivale), si era espressa a suo tempo contro il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo. Resta lo stesso Ppd: impossibile sapere quante preferenze andranno all’una e all’altra delle sue candidate. All’interno della ‘frazione’ Amherd sembrerebbe in vantaggio («due terzi contro un terzo per Z’graggen», stima un parlamentare popolare-democratico che ha chiesto di restare anonimo). Sicuro è che Amherd avrà i voti dei piccoli partiti del centro: sia il Pvl che il Pbd hanno annunciato che la sosterranno. Da tutti i partiti, infine, sono giunti appelli a sostenere i candidati ufficiali e a non appoggiare eventuali candidature selvagge.