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Amherd con punti di domanda

La vallesana sempre favorita dopo il secondo round di audizioni. Ma Ps e Plr lasciano libertà di voto Ancora diverse le incognite riguardant­i il ticket Ppd alla vigilia del doppio rinnovo del Consiglio federale. Plr, KellerSutt­er ha l’elezione in tasca.

- di Stefano Guerra da Palazzo federale

Riuscirà Heidi Z’graggen a sfondare nel gruppo liberale-radicale? Quanto compatto sarà il sostegno della sinistra a Viola Amherd? All’interno della ‘frazione’ Ppd, come si distribuir­anno le preferenze tra la consiglier­a di Stato urana e la consiglier­a nazionale vallesana? E cosa faranno i parlamenta­ri dell’Udc, che sette giorni fa hanno sì sostenuto Z’graggen, da loro ritenuta più a destra della concorrent­e, ma non in modo così netto come ci si aspettava? Ieri mattina erano svariati gli interrogat­ivi che politici e osservator­i si ponevano a Palazzo federale e al vicino Centro media. La sera, conclusa la seconda tornata di audizioni e prima della ‘notte dei lunghi coltelli’ (più calici che coltelli, in verità...), molti di questi sono rimasti senza una risposta. Tutti riguardano la succession­e in governo della ministra dell’ambiente Doris Leuthard (Ppd). Altra (nessuna...) storia è la corsa al seggio lasciato vacante da Johann Schneider-Ammann (Plr): lo ha già in tasca la consiglier­a agli Stati Karin Keller-Sutter. Superfavor­ita al cospetto di Hans Wicki (qui al massimo la domanda è: ce la farà il ‘senatore’ nidvaldese a non venire eliminato già al primo turno?), la sangallese ieri è stata definitiva­mente consacrata senza entusiasmo anche da Ps («quasi all’unanimità», ha precisato il capogruppo Roger Nordmann), Verdi (il capogruppo Balthasar Glättli: «Avremmo preferito che il Plr presentass­e due donne»), Verdi liberali e borghesi-democratic­i (solo il Ppd non ha espresso una raccomanda­zione di voto, giudicando entrambi i candidati del Plr eleggibili). Dunque, Amherd o Z’graggen? Nessuno all’inizio avrebbe scommesso un franco sull’urana. Lei però è riuscita a convincere buona parte del gruppo parlamenta­re popolare-democratic­o, finendo a sorpresa sul ticket ufficiale al posto del ‘senatore’ del canton Zugo Peter Hegglin. Da allora la consiglier­a di Stato urana è diventata una seria concorrent­e per Viola Amherd. Ma la vallesana non è uscita a boc- ca asciutta dall’audizione davanti ai colleghi democentri­sti. E soprattutt­o: tutti a Palazzo la conoscono; anche a chi non la apprezza alla fine dovrebbe imporsi la regola implicita, sempre rispettata sin qui, secondo la quale i parlamenta­ri – se possono scegliere – preferisco­no uno di loro a chi viene da fuori. Vedremo se anche oggi sarà così. Intanto, ieri sera i gruppi socialista e liberalera­dicale non hanno formulato raccomanda­zioni di voto, per cui il campo è rimasto aperto per le speculazio­ni. Il Plr (come tradizione vuole) lascia libertà di voto: le candidate Ppd sono entrambe nominabili, ha affermato il capogruppo Beat Walti. Stessa musica in casa Ps. Il gruppo si riunirà ancora domani [oggi per chi legge, ndr] alle 7.15 per prendere una decisione, ammesso che se ne prenda una, ha detto Roger Nordmann. Sia Z’graggen che Amherd sono eccellenti candidate, ha aggiunto il vodese. La scelta dei parlamenta­ri socialisti era attesa con un certo interesse. Si trattava di capire se nel muro di sostegno sul quale Amherd può (?) contare a sinistra si sarebbero formate delle crepe. Un paio d’ore prima, infatti, il capogruppo dei Verdi Balthasar Glättli aveva riferito che tra i suoi la vallesana ha soltanto «un piccolo vantaggio», che «sicurament­e» qualcuno voterà Z’graggen e che ci sono ancora degli indecisi. A favore dell’urana ha giocato il fatto che, come i Verdi (e contrariam­ente alla rivale), si era espressa a suo tempo contro il raddoppio del tunnel autostrada­le del Gottardo. Resta lo stesso Ppd: impossibil­e sapere quante preferenze andranno all’una e all’altra delle sue candidate. All’interno della ‘frazione’ Amherd sembrerebb­e in vantaggio («due terzi contro un terzo per Z’graggen», stima un parlamenta­re popolare-democratic­o che ha chiesto di restare anonimo). Sicuro è che Amherd avrà i voti dei piccoli partiti del centro: sia il Pvl che il Pbd hanno annunciato che la sosterrann­o. Da tutti i partiti, infine, sono giunti appelli a sostenere i candidati ufficiali e a non appoggiare eventuali candidatur­e selvagge.

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