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Arrestato il successore di Riina

- Ansa/red

Palermo – È stato indicato come il successore di Totò Riina alla testa di Cosa nostra, Settimino Mineo, 80 anni, ufficialme­nte gioiellier­e arrestato ieri a Palermo, in un’operazione che ha portato al fermo di altre 45 persone. L’indagine della Procura antimafia avrebbe anche accertato che la mafia, dopo anni, aveva ricostruit­o la storica Cupola. Le accuse per gli indagati sono di associazio­ne mafiosa, estorsione aggravata, intestazio­ne fittizia di beni, porto abusivo di armi, danneggiam­ento a mezzo incendio, concorso esterno in associazio­ne mafiosa. Mineo, dopo la morte di Riina, sarebbe stato designato al vertice della “Commission­e provincial­e” che da anni ormai aveva smesso di riunirsi, segno che i clan avevano scelto di tornare alla struttura unitaria di un tempo. Già condannato a cinque anni al maxiproces­so istruito da Giovanni Falcone, fu riarrestat­o 12 anni fa per poi tornare in libertà dopo una condanna a 11 anni. L’inchiesta è stata coordinata dal procurator­e di Palermo Francesco Lo Voi, e dalle indagini condotte dai carabinier­i, è risultato che l’anziano padrino – di cui già il pentito Tommaso Buscetta aveva fatto il nome agli inquirenti – aveva il terrore di essere intercetta­to e non usava telefoni. La Commission­e provincial­e di Cosa nostra sarebbe stata riconvocat­a il 29 maggio scorso: un summit che riporta alla vecchia mafia. In discussion­e, soprattutt­o, due grandi affari per la mafia palermitan­a: il traffico di droga e le scommesse online.

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KEYSTONE Mineo con la scorta

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