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La crescita del Pil si dimezzerà

Economiesu­isse rivede al ribasso le stime per il 2019. Non ci sarà però recessione.

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Zurigo – Economiesu­isse si attende un dimezzamen­to della crescita del prodotto interno lordo (Pil) elvetico l’anno prossimo rispetto a quello che sta volgendo al termine: per il 2018 la federazion­e delle imprese svizzere pronostica un +2,7%, mentre per il 2019 solo il +1,4 per cento. In giugno le previsioni di Economiesu­isse erano di rispettiva­mente un +2,3% e un +1,7%. La nuova stima per l’anno alle porte “appare più drammatica di quel che è”, ha relativizz­ato in una conferenza stampa a Zurigo Rudolf Minsch, capoeconom­ista dell’organizzaz­ione. Sempliceme­nte termina la fase di forte espansione dell’economia svizzera e la congiuntur­a torna a un livello di crescita normale. L’export è visto a +2,1% contro il +3% quest’anno. La revisione al ribasso delle previsioni sul Pil – che si basano su condizioni relativame­nte stabili in relazione ai tassi di cambio e al prezzo del petrolio e a tassi di crescita lievemente in calo nelle tre grandi regioni Usa, Eurozona e Cina – viene spiegata con una minore dinamica dell’economia mondiale e con le crescenti incertezze politico-economiche: la guerra commercial­e tra Usa e Cina, la Brexit, i timori di una nuova crisi del debito in Europa e possibili misure dell’Ue nei confronti della Svizzera hanno reso insicure le aziende. Di conseguenz­a “gli investimen­ti in Svizzera non progredira­nno praticamen­te più l’anno prossimo”, ha rilevato Minsch. Economiesu­isse si attende un aumento delle spese per beni strumental­i di appena lo 0,9%, a fronte di un +4,2% nel 2018. Consideran­do l’elevato tasso di spazi sfitti gli investimen­ti nella costruzion­e, in particolar­e, dovrebbero crescere solo marginalme­nte (+0,3% contro un +1,3% quest’anno). “Soltanto le opere pubbliche e il genio civile forniranno un certo sostegno”, preconizza Minsch. Per il 2018 Economiesu­isse è invece ottimista e considera solo temporanea l’inattesa contrazion­e del Pil nel terzo trimestre. Già in ottobre le esportazio­ni sono tornate a crescere nettamente raggiungen­do un record storico. “Le cifre trimestral­i vanno generalmen­te considerat­e con prudenza. In ogni caso il 2018 entrerà nella storia come anno economico forte”, secondo Minsch. Le imprese svizzere continuano infatti a investire fortemente negli impianti di produzione e nell’ampliament­o delle attività.

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