‘Riconosco che non è stata la cosa più furba. Eppure, col Davos...’
Lugano – Fine della telenovela. L’annuncio ufficiale di lunedì ha messo il punto finale a tutta una serie di speculazioni che in queste settimane si erano susseguite. Un bel peso in meno... «Forse non proprio un peso, ma sicuramente il fatto che siano cessate le voci di corridoio permetterà a tutti di concentrarsi con più serenità sul campionato. L’ho detto a tutti, dal presidente ai miei compagni: fino alla fine del campionato sono qui e indosso questa maglia. Il mio obiettivo è aiutare questa squadra a fare il massimo». Come è stata accolta nello spogliatoio la notizia della tua partenza? «I compagni si sono congratulati con me e mi hanno formulato i migliori auguri per la nuova avventura. Chi vive il mondo dell’hockey ‘da dentro’ sa bene che queste sono situazioni che fanno parte della quotidianità». E i tifosi, invece, come ti aspetti che l’accoglieranno? «Vedremo venerdì, al derby... Spero di avere tutti dalla mia parte, anche se sono consapevole che la mia scelta a qualcuno ha fatto male. Ma ripeto: sino a fine stagione sono qui a fare il mio lavoro per il Lugano, e cercherò di farlo nel miglior modo possibile». Inevitabile rie- vocare la promessa fatta a caldo (subito dopo la sconfitta a gara 7 della passata finale) di voler partire da Lugano solo dopo aver vinto il titolo... «Col senno di poi, riconosco che quella non è stata la cosa più furba che potessi dire, visto che ancora in questi giorni è tornata d’attualità. Va comunque considerato che l’avevo fatta in un contesto molto particolare, subito dopo la sconfitta decisiva... In ogni caso ribadisco la volontà di voler vincere un titolo col Lugano, perché è un tema ancora d’attualità e farò di tutto per riuscirci. La squadra e il carattere per farlo ce li abbiamo. Del resto, a Davos avevamo vinto il titolo proprio dopo l’annuncio della mia partenza per Lugano...». M.I.