Vignetta sulla A13, governo scettico
Dopo le proteste di Comuni e Commissione dei trasporti, anche il Consiglio di Stato si attiverà con l’Ustra. Intanto a Berna Giovanni Merlini interpella il Consiglio federale.
“Sebbene le ripercussioni siano giudicate minime dall’Ufficio federale delle strade, si ritiene che tale valutazione non si basi su una sufficiente conoscenza della realtà regionale”. Questo è quanto contenuto nella lettera inviata dal Consiglio di Stato all’Ustra in merito all’introduzione della vignetta autostradale sul tratto compreso tra la rotonda dell’aeroporto, la galleria Mappo Morettina e lo svincolo di San Materno ad Ascona. Dal passaggio di proprietà alla Confederazione a partire dal 1° gennaio 2020 deriverebbe la conseguente obbligatorietà del contrassegno autostradale per il transito su quel tratto. Realtà regionale che per il governo significa “conformazione del territorio, ubicazione delle zone industriali e artigianali, in rapporto ai luoghi di residenza delle persone attive in tali zone”. Pur riconoscendo la legittimità del pagamento (in quanto “strada nazionale di seconda classe”), il Cds non nasconde il timore del travaso di traffico su strade limitrofe. “La circonvallazione di Locarno – ricorda – fu realizzata proprio per risolvere i gravi problemi d’intasamento dell’asse di penetrazione alla Città”. Da cui, appoggiando le argomentazioni del Comune di Minusio, la richiesta di “esenzione dalla vignetta almeno fino all’avvenuto collegamento veloce S. Maternosvincolo Bellinzona sud (A2-A13)”. Il rischio che “pendolari e frontalieri rinuncino all’uso della galleria per evitare di doversi munire della vignetta” è valutato anche dal Plr, nell’interpellanza di Giovanni Merlini: “La richiesta di Minusio – scrive il consigliere nazionale – è motivata dalla salvaguardia della qualità di vita (lotta all’inquinamento atmosferico e fonico) di tutto il Locarnese, coerente con il Piano viario e con la vocazione turistica dell’intera regione”.