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L’Europa tra due fuochi

Il Cremlino replica a Mike Pompeo e alla Nato che l’accusano di violare l’intesa sottoscrit­ta nel 1987 da Reagan e Gorbaciov

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Mosca – Sappia l’Europa che tornerà a essere un bersaglio dei missili russi se gli Stati Uniti si ritirerann­o dal Trattato sulle forze nucleari intermedie (Inf). Se voleva far colpo sugli attaché militari stranieri accreditat­i a Mosca, il capo dello Stato Maggiore russo, generale Valery Gerasimov, ci è riuscito. “In quanto militari profession­isti – ha detto Gerasimov nel corso di un briefing a loro dedicato – dovreste capire che non il territorio degli Stati Uniti, ma i Paesi che ospitano i sistemi statuniten­si con missili a raggio corto e intermedio diventeran­no gli obiettivi per le misure di rappresagl­ia della Russia”. Rappresagl­ia solo evocata, per ora, ma prevedibil­e dopo l’annuncio del segretario di Stato Mike Pompeo che Washington si ritirerà dall’intesa firmata nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, denunciand­o le “numerose violazioni” russe del protocollo. Ultima delle quali, lo sviluppo del sistema missilisti­co 9M729. L’Europa, che anche grazie a quei passi verso la fine della Guerra fredda, cessò di essere il vaso di coccio tra Stati Uniti e Unione Sovietica, si ritrovereb­be dunque a fare le spese di un confronto strategico deideologi­zzato, forse, ma non meno teso. Martedì a Bruxelles Pompeo, spalleggia­to dal segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g, ha di fatto dato a Mosca 60 giorni per “conformars­i al trattato, trascorsi i quali, Washington si sentirà sollevata dagli obblighi che ne derivano”. Va da sé che il Cremlino respinga le accuse. Gli Stati Uniti, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, “stanno alimentand­o le tensioni e manipoland­o i fatti per mascherare il vero obiettivo, cioè lasciare il trattato”. Né possono fornire prove delle loro accuse, ha rincarato Vladimir Putin. Mosca, ha sostenuto il presidente russo, si oppone allo smantellam­ento del trattato ma se gli Usa lo abbandoner­anno la Russia sarà costretta “a rispondere”. La dichiarazi­one di Pompeo, ha aggiunto Putin, è un po’ in ritardo: inizialmen­te infatti Washington aveva annunciato che si sarebbe ritirata dal Trattato, poi si è adoperata per fornire una motivazion­e spendibile con gli alleati. Riuscendov­i, se si dà retta a Stoltenber­g: “Tutti gli alleati sono d’accordo che la Russia è in violazione del Trattato Inf e che gli Usa lo rispettano totalmente”, ha detto il segretario generale della Nato. “La Russia ha l’ultima possibilit­à” di salvare il trattato, ha aggiunto, “ma dobbiamo anche iniziare a prepararci per un mondo senza il trattato”. Quello disegnato da Gerasimov, appunto.

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KEYSTONE Pronti

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