Anche Flynn ‘collabora’. Il Russiagate si avvicina al bersaglio
Washington – È Michael Flynn il nuovo “traditore” del Russiagate. L’ex consigliere di Donald Trump per la sicurezza nazionale ha fornito una “collaborazione sostanziale” al procuratore speciale Robert Mueller, che ha raccomandato per lui il minimo della pena senza un giorno di carcere al giudice che dovrà decidere il suo destino il 18 dicembre. È chiaro che la soddisfazione di Mueller è direttamente proporzionale al dispetto di Trump, oltre ad essere una esca lanciata agli altri indagati del Russiagate, in concorrenza alla “grazia presidenziale” ventilata da Trump stesso per salvare quelli che ritiene vittime di una “caccia alle streghe”. Il procuratore speciale inoltre continua a tenere nascoste le sue carte: i dettagli della collaborazione dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale, interrogato 19 volte, sono coperti da omissis perché “contengono informazioni sensibili su indagini in corso”, spiegazione che suggerisce future rivelazioni potenzialmente compromettenti per il presidente. Ad allarmare Trump c’è un passaggio chiave: Flynn ha fornito “informazioni di prima mano su contenuti e contesti delle interazioni tra il transition team di Trump e dirigenti del governo russo”. Flynn rischiava almeno cinque anni per aver mentito all’Fbi sui suoi incontri, prima dell’insediamento di Trump, con l’allora ambasciatore russo a Washington Serghiei Kislyak per parlare della revoca delle sanzioni a Mosca imposte da Obama. Resta da sapere quali sono i retroscena di quegli incontri, se ci andò per decisione sua o per conto di altri. Nel memo Mueller difende la credibilità di Flynn, finora l’unico membro dell’amministrazione Trump a dichiararsi colpevole in questo filone di indagini, ricordandone “l’esemplare” servizio militare e pubblico. “Merita credito per aver accettato la responsabilità in modo tempestivo e aver collaborato col governo in modo sostanziale”, ha scritto. Dopo il “tradimento” del suo ex avvocato personale Michael Cohen, ecco quello dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale. Non ci si può più fidare di nessuno.