‘Cold case’ di Minusio, 3 anni (più 9) al rapinatore
Immaginiamoci un uomo più giovane di 11 anni rispetto a questo 34enne con la testa rasata e il fisico asciutto. Immaginiamocelo in piena notte, ai piedi del nostro letto, mentre svegliandoci lo sorprendiamo prima che possa rapinarci l’appartamento. E proviamo a immaginarci anche la sua furia mentre ci prende a pugni, ci ferisce per dieci, venti volte con un coltello e tenta anche di soffocarci con un cuscino. La scena si era verificata il 24 maggio del 2007 in via alla Riva, a Minusio, dove l’uomo – allora ancora un ragazzo – era penetrato in una villetta pensando di non trovare nessuno. Ma, trovandoci i proprietari, aveva reagito d’istinto, forse di paura, quasi uccidendo un 86enne e una 81enne. Poi si era fatto consegnare tutti i soldi disponibili in casa ed era fuggito, sparendo dalla circolazione per 11 lunghi anni, salvo venire inchiodato da un riscontro del Dna al momento dell’arresto in Germania, dove le autorità inquirenti lo avevano fermato perché accusato di una trentina di furti, tutti in appartamenti disabitati. Il 34enne, di nazionalità rumena, è stato processato ieri dalle Criminali di Locarno con rito abbreviato, cumulando alla condanna germanica a 9 anni di detenzione un’ulteriore pena di 3 anni inflitta dal giudice Mauro Ermani. I reati contestati in Svizzera, per fatti tutti ammessi dall’uomo, sono tentato omicidio intenzionale per dolo eventuale e rapina. Il dibattimento si è limitato a un breve scambio di impressioni con l’imputato e alla lettura del dispositivo della sentenza. L’atto d’accusa è stato firmato dal sostituto procuratore generale Nicola Respini; l’imputato era difeso da Diego Olgiati; e l’accusatore privato (l’anziano, nel frattempo divenuto vedovo) dall’avvocato Felice Dafond. D.MAR.