laRegione

Il passo oltre dell’Ambrì 2.0

- Di Christian Solari

Per qualcuno saranno solo fastidi grassi, ma la verità è che col successo bisogna anche farci i conti. E non è tanto semplice, se non ci si è abituati. Men che meno lo è se fino alla sera prima si è lavorato duramente con in testa un’idea ben precisa, e poi al risveglio ci si accorge che tutto quanto si era immaginato, o anche solo sognato, non solo non è campato in aria, ma non è neppure tanto lontano dal concretizz­arsi. Ad Ambrì tutti giurano che la classifica nemmeno la guardano. Ma anche se fosse, riesce davvero difficile immaginare che i ragazzi di Luca Cereda possano sul serio non accorgersi dell’entusiasmo – anzi, diciamolo pure: dell’euforia – che li circonda. E sapendo come la vede lui, c’è da credere che sia proprio quello uno dei principali timori con cui si confronta ogni giorno il loro allenatore. Già, ma cosa dice davvero quella classifica che alla Valascia nessuno oserebbe guardare? Dice che dopo ventitré partite su cinquanta, nel primo anno della gestione Cereda – o, per essere più precisi, nell’anno del debutto dell’Ambrì versione 2.0 – i biancoblù erano decimi con un punto di ritardo sulla linea che fa da spartiacqu­e tra il bene e il male, mentre ora sono settimi con due lunghezze di margine sull’ottavo classifica­to. In altre parole, stringendo stringendo, l’Ambrì è in corsa per un posto ai playoff né più né meno di quanto lo fosse dodici mesi prima. Ciò che cambia, semmai, è tutto il resto. Più dei punti (che, se in media l’anno scorso erano 1,13 a partita, oggi sono diventati 1,61), più delle sei vittorie nelle ultime sette uscite la differenza sta in ciò che si percepisce mentre si osserva i biancoblù giocare: coraggio, grinta ed energia adesso sono accompagna­te dalla consapevol­ezza di chi sa sempre ciò che sta facendo, in ogni momento. E sa pure di farlo bene. Del resto in questi ultimi mesi il gruppo è cresciuto a livello di qualità non soltanto nell’effettivo, ma pure (e specialmen­te) nella qualità dei singoli. Ciò che, appunto, faceva parte del processo di crescita di un gruppo comunque giovane, almeno pensando ai ruoli chiave. Un gruppo che, dopo essere diventato più maturo sul piano del gioco, nelle prossime settimane dovrà pure dimostrare di esserlo nella gestione delle emozioni. Ed è quello il successivo, cruciale passo che dovrà compiere questo rivoluzion­ario Ambrì 2.0. Perché se è vero che nell’ultimo anno e mezzo frasi del tipo ‘gli altri han più talento di noi’, oppure ‘la salvezza era, è e sempre sarà il nostro unico traguardo’ hanno assunto le fattezze di un mantra, quando si arriva ad appena sette punti dalla vetta a metà campionato si corre comunque un po’ il rischio di dimenticar­sene.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland