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Riecco la Svizzera vera

Alla Lucerne Cup Fischer metterà in pista la miglior selezione possibile. ‘C’è spazio pure per chi ha convinto in Germania’.

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Non è un torneo qualunque. Anzi, è quasi una festa quella che andrà in scena a Lucerna, sede del tutto inabituale per l’hockey che, però, giovedì e venerdì prossimi accoglierà la Nazionale di Fischer in quella che sarà la sua prima apparizion­e su suolo elvetico dopo la palpitante – e per certi versi pure angosciant­e – finale con la Svezia agli ultimi Mondiali di Herning e Copenaghen. «Questi tornei giocati in casa hanno sempre un sapore un po’ particolar­e» dice Patrick Fischer, che per la prima edizione della Lucerne Cup – torneo in cui la Nazionale affronterà prima l’Austria il giovedì, e il giorno dopo o la Russia o la Slovacchia – ha deciso di convocare addirittur­a quattordic­i attaccanti, più otto difensori e due portieri. Per una selezione che avrà un volto ben diverso, rispetto a quella sperimenta­le che aveva preso parte alla Deutschlan­d Cup, il mese scorso a Krefeld. Infatti, in questa Svizzera ci saranno ben undici vicecampio­ni del mondo. «Oltre ai giocatori che abitualmen­te sono dei titolari – spiega ‘Fischi’ – abbiamo convo-

cato degli elementi che si sono guadagnati una chance grazie sia alle loro prestazion­i in campionato sia alla Deutschlan­d Cup». E tra questi ci sono indubbiame­nte i difensori del Bienne Samuel Kreis e del Langnau Andrea Glauser, che andranno a completare

un reparto difensivo in cui si rivede anche Romain Loeffel – uno dei due bianconeri convocati: l’altro, naturalmen­te, è Hofmann –, che in primavera era stato scartato all’ultimissim­o momento prima di prender parte alla spedizione danese.

Per Almond capitolo chiuso

Tra chi non c’è, invece, spicca il nome di Cody Almond, il ventinoven­ne centro che ha definitiva­mente deciso di rinunciare alle convocazio­ni in rossocroci­ato. «Non è stata una decisione facile, infatti prima di prenderla ho dovuto riflettere a lungo, ma alla fine ho scelto di seguire ciò che mi dice di fare il mio corpo» spiega l’attaccante del Ginevra Servette, che nella prossima stagione vestirà però la maglia del Losanna,

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TI-PRESS/CRINARI La via è quella giusta. Bisogna soltanto continuare a seguirla

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