Come un diamante grezzo
Il coreografo di fama mondiale Angelin Preljocaj ci racconta i suoi Romeo e Giulietta
Lo spettacolo di danza sarà al Lac di Lugano in due date, sabato 15 e domenica 16 dicembre, per raccontare dell’amore assoluto che supera tutti gli ostacoli
«L’amore incondizionato, assoluto. Il desiderio di ritrovarsi oltre tutte le emozioni. Un amore brillante come un diamante grezzo». Il sentimento di amore puro che non si lascia intaccare da nulla e va oltre le leggi imposte è la ragione per cui Angelin Preljocaj ama la storia dei due innamorati più celebri della drammaturgia di tutti i tempi, Romeo e Giulietta. “Romeo e Giulietta” del ballerino francese, nonché coreografo di danza contemporanea, sarà ospite al Lac di Lugano con il Ballet omonimo (un ensemble di 24 danzatori) sabato 15 e domenica 16 dicembre (rispettivamente alle 20.30 e alle 16, Sala Teatro). Il riallestimento, con le musiche evocative di Prokof’ev, sarà accompagnato per l’occasione dall’Orchestra della Svizzera italiana, diretta dal Maestro Nada Matosevic. Fin dal suo debutto, lo spettacolo di danza creato nel 1990 ha segnato il successo internazionale di Preljocaj, che si è confrontato e tuttora si confronta con i temi della passione, del potere e del conflitto sociale. Sullo sfondo della vicenda dei due amanti troviamo una Verona “improbabile, non futurista ma fittizia, piuttosto fatiscente”. In questo contesto dai toni distopici, i due protagonisti rifiutano le regole imposte dalle loro “classi di appartenenza. Ma la passione permetterà loro di andare oltre, di sfuggire al loro destino”.
Una storia atemporale e universale
La storia dei due amanti è «universale e atemporale» ed è per questo motivo che a distanza di circa trent’anni ha ancora senso portarla sul palco. In origine, la vicenda di Romeo e Giulietta racconta di un amore fra due persone dello stesso ceto sociale, appartenenti a due famiglie aristocratiche che si odiano, ma non si sa bene perché. Preljocaj, lavorando alla sua coreografia, ha «voluto spostare il conflitto su un piano più politico» e quindi lavorare sulla lotta di classe sociale in un contesto dittatoriale. Da un lato troviamo Giulietta, privilegiata nobile e figlia del dittatore, innamorata di Romeo, parte di una famiglia povera e sfruttata. A complicare la faccenda, una legge che impedisce alle persone di ceto sociale diverso di intessere relazioni sentimentali. L’ordine è mantenuto dall’esercito onnipresente. Il lavoro del coreografo è anche un’interpretazione, una lettura della nostra contemporaneità: la ciclicità della storia ci ripropone, anche se in vesti diverse, situazioni e dinamiche vecchie e così, oggi, si assiste nuovamente al rafforzamento di populismi e idee nocive. La storia degli amanti di Verona racconta anche questo: del potere che reprime le libertà e «trasporre l’impossibilità di amarsi sul piano politico è una maniera per rendere la questione ancora più contemporanea. Purtroppo la nostra storia non fa che ripetersi, ancora oggi incontriamo situazioni in cui ci imbattiamo in altri Romeo e altre Giulietta».
‘Giulietta rappresenta tutto ciò che Romeo non ha; lui rappresenta tutto quello che a lei manca’
Angelin Preljocaj ci racconta che nella sua reinterpretazione, al fine di caricare l’aspetto drammatico, ha «lavorato molto sulla coreografia, con gestualità opposte». Per cui, «nello stesso balletto ci sono due scritture coreografiche diverse. Da una parte c’è la coreografia dei miliziani della dittatura: una scrittura potente e un po’ meccanica e soprattutto minacciosa. Dall’altra c’è una “partitura gestuale” più “rotonda, flessibile, sinuosa”, che appartiene ai gesti di Romeo e alla sua classe sociale; un mondo che vive con meno regole rigide». Un altro aspetto centrale della drammaturgia dello spettacolo di danza è l’alterità: «Giulietta rappresenta tutto ciò che Romeo non ha (su tutti, soldi e potere). Per contro, lui rappresenta tutto quello che a lei manca: libertà e romanticismo». I due si amano perché hanno bisogno l’uno dell’altra, da qui l’idea della centralità dell’alterità: «Per crescere abbiamo bisogno di persone diverse». Per informazioni e prevendita dei biglietti consultare il sito www.luganoinscena.ch, scrivendo a info@luganoinscena.ch o telefonando allo 091 58 866 42 22.