Il signor Rossi ha compiuto 90 anni
Il signor Rossi chi? No, no: non è il signor Rossi per antonomasia, è il signor Elvio Rossi di Bellinzona. Chi scrive ha aspettato che li compisse i 90 anni, perché, come ripete sempre lui, le cose è meglio che le faccia oggi, poiché domani magari non ci sono più. Questa affermazione il sottoscritto ormai la sente da tempo, da quando ha cominciato a frequentarlo al caffè al mattino; ma se oggi siamo qui a parlarne ciò vuol dire che la cosa non si è per fortuna ancora verificata. Originario di Brusino Arsizio, figlio di un già noto docente di scuola elementare d’allora e di una mamma di umili origini (come dice sempre lui), ha seguito logicamente i vari spostamenti dei genitori, dovuti in particolare alle diverse località in cui il papà era chiamato a far scuola: Lugano, Locarno, Bellinzona. Si rammarica un po’ del fatto di non aver mai abitato a Brusino, forse sentendo un vago richiamo alle proprie radici. A Bellinzona, dove il papà si era stabilito, dopo la sua nomina a direttore delle scuole comunali, il signor Rossi ha frequentato la scuola cantonale di commercio, il cui corpo insegnante annoverava fra gli altri i vari Mordasini (direttore), Caizzi, Menapace ecc. Ne parla spesso e volentieri, di questa sua esperienza scolastica, la quale ha lasciato in lui profonde e positive tracce. Dopo la commercio egli ha iniziato subito l’attività lavorativa. Nel frattempo si è sposato e ha avuto due figlie, una delle quali purtroppo è scomparsa in giovane età. Gli piace ricordare che il suo primo impiego avvenne nel privato, presso l’impresa costruzioni Max Oschwald, di grata memoria. Rammenta con comprensibile nostalgia, quando in inverno di buon mattino il signor Oschwald voleva sapere se aveva impegni particolari, sennò gli proponeva di andare a sciare. È noto che Max Oschwald fu un grande sportivo specie nella ginnastica artistica e leggera. In seguito il signor Rossi lavorò nell’amministrazione cantonale, presso l’ufficio forestale e al fisco. All’inizio degli anni 60 venne chiamato dal Comune di Bellinzona, per assumere in seno al Municipio il servizio contabilità della città. Ed è qui che il signor Elvio Rossi dette il meglio sé. Sotto il suo impulso la contabilità assunse un’importanza notevole, anche per il fatto che la città stava sviluppandosi rapidamente. Bisognava allora avere qualcuno che prendesse in mano i servizi finanziari del Comune, i quali in stretta collaborazione col Municipio e i vari capidicastero avevano il compito di coordinare i diversi interventi comunali in continuo aumento, in ambito scolastico, nel settore edilizio e in campo sociale. E questo qualcuno si era andato identificando proprio col signor Rossi, il quale nel frattempo si era guadagnato con merito i galloni di uomo di fiducia delle finanze comunali. Egli resse con mano ferma e grande competenza per 28 anni le sorti finanziarie di Bellinzona. È stato anche l’artefice dell’introduzione dell’informatica nella contabilità del Comune, preparando inoltre il terreno per l’ulteriore enorme sviluppo in questo campo. Interessante poi quando parla della lunga schiera di municipali coi quali ha collaborato. Si vanta di essersi trovato sempre bene con quasi tutti. Non starò qui a menzionarli tutti, poiché chi è già un pò in là con gli anni li ha conosciuti tutti. Basterà ricordare che ha avuto quali sindaci Pierino Tatti, Sergio Mordasini e Athos Gallino. Di tutti e tre conserva un ottimo ricordo. Chi scrive ha il piacere di trovarsi col signor Rossi quasi tutte le mattine al caffè Croce Federale. È un interlocutore brillante. Mente lucida, memoria lunga, vasta cultura e larga apertura mentale. Si può discutere di tutto: di politica, di religione, di storia, di sport. È sempre al corrente di tutto. Fisicamente si mantiene in perfetta forma. Il segreto? La “lettura profonda”. Bene: non mi resta che ringraziare il signor Rossi per le piacevoli ore trascorse in compagnia e augurargli buona salute. Prossimo traguardo? 100 anni.
Agostino Decristophoris