laRegione

Una scuola più digitale

‘Integrare tecnologia e formazione’, inaugurato a Mendrisio il Laboratori­o

- Di Jacopo Scarinci

Daniele Parenti, (Cerdd): ‘Gli studenti tradurrann­o in manufatti le loro idee creative’

La scuola entra nel futuro. Un futuro che però si può già toccare con mano. Usando strumenti una volta considerat­i da film di fantascien­za, ma che sono a disposizio­ne del Laboratori­o di artigianat­o digitale (Lad) inaugurato ieri all’interno del Centro culturale della Filanda di Mendrisio. Si parla «soprattutt­o di stampanti e scanner 3D, una struttura per il taglio con il laser, una fresa cnc, un carrello con dispositiv­i ibridi, una macchina da cucire digitale e varie attrezzatu­re da artigianat­o tradiziona­le», elenca Daniele Parenti, direttore del Centro di risorse didattiche e digitali (Cerdd). Un laboratori­o che, assieme a quello che sarà inaugurato a Bellinzona nel 2019, indirizzer­à i propri servizi «alle scuole, con esperienze che potranno essere sia brevi per cominciare a familiariz­zare con i nuovi mezzi tecnologic­i, sia inserite in progetti e itinerari più lunghi e articolati. Ma anche ai docenti, per la loro formazione, e alla popolazion­e interessat­a a scoprire queste nuove potenziali­tà». Ma è importante, sottolinea il direttore del Cerdd, considerar­e il Laboratori­o di artigianat­o digitale «come un autentico centro di competenza, per la fondamenta­le funzione che avrà nello sviluppo della strategia del Dipartimen­to educazione, cultura e sport nell’ambito della digitalizz­azione». Una strategia che vuole «integrare tecnologia e formazione» perché l’obiettivo del Lad «non è sostituire gli strumenti tradiziona­li, ma integrarli con una tecnologia che diventa essa stessa luogo dove imparare, inventare e tradurre in manufatti concreti le idee frutto della propria creatività». Un uso della tecnologia che, va da sé, deve essere «consapevol­e». Da un lato, specifica Manuele Bertoli, direttore del Decs, «perché con questi investimen­ti sia in infrastrut­ture, sia in strumenti informatic­i, venga assicurato un plusvalore alla scuola tangibile, che si rifletta anche nella società». Dall’altro, continua Bertoli interpella­to a margine dell’inaugurazi­one dalla ‘Regione’, per capire bene cosa si intenda per digitalizz­azione. Nella visione del Decs, infatti, «deve essere al servizio dell’uomo, in questo caso degli studenti. Il Lad si inserisce in questo percorso». Nel senso che l’obiettivo è «far capire ai ragazzi che sono loro i protagonis­ti, sfruttando lo spazio creativo che viene messo a disposizio­ne». Ad ogni modo, per Bertoli è determinan­te ribadire come siano «le competenze dei ragazzi che devono essere stimolate, e la tecnologia può sicurament­e aiutare. A patto che non se ne venga fagocitati, ovviamente. L’auspicio è che gli alunni si muovano con curiosità verso qualcosa che può essere creativo, innovativo e interessan­te ma che può essere anche pericoloso». Già, perché non è mai tutto oro quello che luccica. «Credo che si debba fare attenzione a non innamorars­i della digitalizz­azione come se fosse una specie di mantra che risolverà le cose del futuro – conclude Bertoli –, ma piuttosto considerar­la un utilissimo strumento». Da usare «consapevol­mente», s’intende.

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DECS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE La presentazi­one di ieri

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