Un governo rimpastato
Cambiamento al vertice di quattro dipartimenti su sette. La Difesa alla neoeletta Amherd (Ppd)
C’è voluta una votazione per attribuire il Ddps e il Dfgp (a Keller-Sutter). Parmelin (Udc) all’economia, ambiente e trasporti a Sommaruga (Ps).
Di solito la discussione sulla ripartizione dei dipartimenti in seno a un Consiglio federale appena parzialmente (com’è il caso ora) o totalmente rinnovato (come quasi sempre avviene ogni quattro anni, dopo le elezioni federali) permette di raggiungere in poco tempo un consenso fra i ‘sette saggi’, che esprimono le loro preferenze per ordine d’anzianità. Capita però, quando più di un consigliere federale rivendica uno stesso dipartimento, che non si riesca a mettersi d’accordo. In questi (rari) casi si vota. È così che è andata stavolta. Dopo la lunga, infruttuosa discussione di venerdì, i cinque consiglieri federali in carica e le neoelette Viola Amherd (Ppd) e Karin Keller-Sutter (Plr) si sono nuovamente riuniti ieri mattina. E c’è voluta una votazione per decidere come ripartire gli ultimi due dipartimenti rimasti, dopo che Ueli Maurer (Udc), Simonetta Sommaruga (Ps), Alain Berset (Ps), Guy Parmelin (Udc) e Ignazio Cassis (Plr) avevano manifestato i loro desideri e che da attribuire restavano il Dipartimento di giustizia e polizia (Dfgp) e quello della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). «A maggioranza», ha precisato il portavoce André Simonazzi in una conferenza stampa, è stato deciso che il primo sarebbe andato a Karin Keller-Sutter, il secondo a Viola Amherd, che diventa così la prima donna alla guida della difesa in Svizzera. Un importante rimpasto, dunque. Sono infatti ben quattro su sette i dipartimenti che cambiano capo. Oltre alle due neoelette, anche l’attuale ministra di giustizia e polizia Sommaruga e il responsabile della difesa Parmelin assumeranno nuovi incarichi: la socialista bernese passerà al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec); il democentrista vodese, dopo tre anni passati alla testa del Ddps, dirigerà ormai quello dell’economia (Defr). Maurer rimane alle finanze (Dff), Ignazio Cassis agli affari esteri (Dfae) e Alain Berset all’interno (Dfi).
La pietra d’inciampo era il Ddps. Al di là delle dichiarazioni di circostanza, né Amherd né Keller-Sutter lo volevano. Il fatto è che nemmeno Parmelin se lo voleva tenere questo dipartimento pur «assolutamente vitale per la sicurezza del Paese». Ma dopo 23 anni di ininterrotto controllo Udc, è «estremamente sano» che un altro partito ne riprenda le redini, facendo avanzare i dossier (uno su tutti: l’acquisto dei nuovi jet e il rinnovo del sistema di difesa terra-aria) «con l’appoggio di tutto l’esecutivo», ha dichiarato il vodese. Alla testa del Defr, l’ex viticoltore (secondo democentrista ad assumere la direzione di questo dipartimento: il primo fu Friedrich Traugott Wahlen fra il 1960 e il 1961) conta di «dare qualche impulso» alla futura politica agricola del Consiglio federale. Frenerà sugli accordi di libero scambio cari al predecessore Johann Schneider-Ammann (Plr)? Guy Parmelin si è limitato a parlare genericamente di «sfide» per il mondo agricolo e della necessità di «vivere in accordo con il proprio tempo», menzionando comunque l’accordo di libero scambio con la Cina quale esempio da seguire in futuri negoziati. Per l’Udc, il ministro dell’economia in pectore – che in qualità di capo del Defr sarà responsabile anche delle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone – garantirà “una politica decisamente di destra”. Il Datec era «in cima alla lista» dei desideri di Simonetta Sommaruga, tanto quanto il Defr lo era per Parmelin. La bernese aveva già tentato, senza successo, di riprenderlo otto anni fa, quando era stata eletta al posto di Moritz Leuenberger. Adesso – dopo aver lavorato «con passione» al Dfgp, portando a termine fra l’altro la delicata e complessa riforma del settore dell’asilo – torna alle sue radici politiche, ha affermato Sommaruga, ricordando che quando era in parlamento si occupava essenzialmente di temi legati all’ambiente e all’energia. Il cambiamento avviene «al momento giusto», ha rilevato la ministra socialista, lasciando così intravedere di voler restare in carica almeno per qualche anno ancora.