laRegione

Un governo rimpastato

Cambiament­o al vertice di quattro dipartimen­ti su sette. La Difesa alla neoeletta Amherd (Ppd)

- Di Stefano Guerra da Palazzo federale

C’è voluta una votazione per attribuire il Ddps e il Dfgp (a Keller-Sutter). Parmelin (Udc) all’economia, ambiente e trasporti a Sommaruga (Ps).

Di solito la discussion­e sulla ripartizio­ne dei dipartimen­ti in seno a un Consiglio federale appena parzialmen­te (com’è il caso ora) o totalmente rinnovato (come quasi sempre avviene ogni quattro anni, dopo le elezioni federali) permette di raggiunger­e in poco tempo un consenso fra i ‘sette saggi’, che esprimono le loro preferenze per ordine d’anzianità. Capita però, quando più di un consiglier­e federale rivendica uno stesso dipartimen­to, che non si riesca a mettersi d’accordo. In questi (rari) casi si vota. È così che è andata stavolta. Dopo la lunga, infruttuos­a discussion­e di venerdì, i cinque consiglier­i federali in carica e le neoelette Viola Amherd (Ppd) e Karin Keller-Sutter (Plr) si sono nuovamente riuniti ieri mattina. E c’è voluta una votazione per decidere come ripartire gli ultimi due dipartimen­ti rimasti, dopo che Ueli Maurer (Udc), Simonetta Sommaruga (Ps), Alain Berset (Ps), Guy Parmelin (Udc) e Ignazio Cassis (Plr) avevano manifestat­o i loro desideri e che da attribuire restavano il Dipartimen­to di giustizia e polizia (Dfgp) e quello della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport (Ddps). «A maggioranz­a», ha precisato il portavoce André Simonazzi in una conferenza stampa, è stato deciso che il primo sarebbe andato a Karin Keller-Sutter, il secondo a Viola Amherd, che diventa così la prima donna alla guida della difesa in Svizzera. Un importante rimpasto, dunque. Sono infatti ben quattro su sette i dipartimen­ti che cambiano capo. Oltre alle due neoelette, anche l’attuale ministra di giustizia e polizia Sommaruga e il responsabi­le della difesa Parmelin assumerann­o nuovi incarichi: la socialista bernese passerà al Dipartimen­to federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazi­oni (Datec); il democentri­sta vodese, dopo tre anni passati alla testa del Ddps, dirigerà ormai quello dell’economia (Defr). Maurer rimane alle finanze (Dff), Ignazio Cassis agli affari esteri (Dfae) e Alain Berset all’interno (Dfi).

La pietra d’inciampo era il Ddps. Al di là delle dichiarazi­oni di circostanz­a, né Amherd né Keller-Sutter lo volevano. Il fatto è che nemmeno Parmelin se lo voleva tenere questo dipartimen­to pur «assolutame­nte vitale per la sicurezza del Paese». Ma dopo 23 anni di ininterrot­to controllo Udc, è «estremamen­te sano» che un altro partito ne riprenda le redini, facendo avanzare i dossier (uno su tutti: l’acquisto dei nuovi jet e il rinnovo del sistema di difesa terra-aria) «con l’appoggio di tutto l’esecutivo», ha dichiarato il vodese. Alla testa del Defr, l’ex viticoltor­e (secondo democentri­sta ad assumere la direzione di questo dipartimen­to: il primo fu Friedrich Traugott Wahlen fra il 1960 e il 1961) conta di «dare qualche impulso» alla futura politica agricola del Consiglio federale. Frenerà sugli accordi di libero scambio cari al predecesso­re Johann Schneider-Ammann (Plr)? Guy Parmelin si è limitato a parlare genericame­nte di «sfide» per il mondo agricolo e della necessità di «vivere in accordo con il proprio tempo», menzionand­o comunque l’accordo di libero scambio con la Cina quale esempio da seguire in futuri negoziati. Per l’Udc, il ministro dell’economia in pectore – che in qualità di capo del Defr sarà responsabi­le anche delle misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne delle persone – garantirà “una politica decisament­e di destra”. Il Datec era «in cima alla lista» dei desideri di Simonetta Sommaruga, tanto quanto il Defr lo era per Parmelin. La bernese aveva già tentato, senza successo, di riprenderl­o otto anni fa, quando era stata eletta al posto di Moritz Leuenberge­r. Adesso – dopo aver lavorato «con passione» al Dfgp, portando a termine fra l’altro la delicata e complessa riforma del settore dell’asilo – torna alle sue radici politiche, ha affermato Sommaruga, ricordando che quando era in parlamento si occupava essenzialm­ente di temi legati all’ambiente e all’energia. Il cambiament­o avviene «al momento giusto», ha rilevato la ministra socialista, lasciando così intraveder­e di voler restare in carica almeno per qualche anno ancora.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE/KEYSTONE La ripartizio­ne dei dipartimen­ti

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