laRegione

Senza lavoro in leggera progressio­ne

Il tasso di disoccupaz­ione a novembre è salito al 2,5% in Svizzera e al 3,1% in Ticino

- ATS/RED

Berna – Lieve aumento del tasso di disoccupaz­ione in Svizzera, passata dal 2,4% registrato da maggio a ottobre, al 2,5% di novembre. Crescita più marcata in Ticino, dove il mese scorso la quota era del 3,1% (+0,3 punti percentual­i rispetto a ottobre, ma -0,3 punti rispetto a novembre 2017). Nei Grigioni la progressio­ne è stata minima, di 0,1 punti percentual­i, all’1,5% (-0,3 punti rispetto a un anno fa). Ancora una volta i tassi più elevati sono stati registrati nei cantoni romandi: Ginevra (4,3%, Neuchâtel (3,9%), Vaud (3,6%), Giura (3,4%). Sul fronte opposto si sono distinti Appenzello Interno e Obvaldo (entrambi 0,8%). A livello nazionale erano 110’474 gli scritti agli uffici regionali di collocamen­to (Urc) a fine novembre, 3’159 in più rispetto a ottobre, ma 26’843 in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-19,5%), indica una nota della Segreteria di Stato dell’economia (Seco). È ulteriorme­nte migliorata, anche se lievemente, la situazione dei giovani disoccupat­i (15-24 anni). Il loro numero è diminuito di 44 unità (-0,3%) a un totale di 13’020, ciò che corrispond­e a 3’550 persone in meno (-21,4%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tendenza inversa per i senza lavoro di 50 anni e più. Il loro numero è aumentato di 920 persone (+3,1%), attestando­si a 30’678. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente si assiste a una diminuzion­e, pari a 5’912 persone (-16,2%). Complessiv­amente, le persone in cerca d’impiego registrate erano 190’212, 6’766 in più rispetto al mese precedente e 13’929 (-6,8%) in meno rispetto al corrispond­ente periodo dell’anno prima. Il primo luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di profession­i con un tasso di disoccupaz­ione pari almeno all’8%. Il numero di quelli annunciati all’Urc è diminuito in novembre di 2’514, raggiungen­do le 29’576 unità. Di questi, 17’005 sottostava­no all’obbligo di annuncio. In settembre, infine, sono state colpite dal lavoro ridotto 421 persone, 169 in più (+67,1%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessat­e è aumentato di 8 unità (+15,1%), portandosi a 61. Il numero delle ore di lavoro perse è aumentato di 6’877 unità (+41,9%), portandosi a 23’284 ore. Un anno prima furono 87’398 le ore perse, ripartite su 1’414 persone in 171 aziende.

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