laRegione

Revoca del Municipio, le firme ci sono

- Di Alfonso Reggiani

Sono una decina in più del minimo previsto (157) le firme raccolte a Cademario per chiedere la revoca del Municipio. Saranno consegnate alla Cancelleri­a dello Stato a Palazzo delle Orsoline di Bellinzona stamattina. I promotori della raccolta di firme – i municipali Cristina Dotesio, Antonio Rezzonico, Lorenzo Agustoni e Michele Müller – sono convinti di averne raggiunte a sufficienz­a per chiamare alle urne la cittadinan­za. Le firme andranno però convalidat­e dalla Cancelleri­a dello Stato che, per legge, ha 30 giorni di tempo. La proposta di revoca del Municipio da parte del comitato promotore è stata depositata in Cancelleri­a comunale a inizio ottobre. Comitato che, nel caso le firme fossero convalidat­e (come appare scontato) entro il prossimo Consiglio comunale previsto il 19 dicembre, potrebbe anticipare la domanda ai membri del legislativ­o, a sapere se accettereb­bero la possibilit­à di riunire la votazione sul Municipio con le elezioni comunali, in questo caso anticipate. Questa via d’uscita eviterebbe di chiamare alle urne la cittadinan­za per due volte nel giro di poco più di un anno, visto che le elezioni comunali si svolgerann­o nell’aprile del 2020. Per questa deroga, occorrereb­be il via libera del Consiglio comunale ma anche del Consiglio di Stato. Se la raccolta di firme dovesse andare in porto, la popolazion­e dovrebbe tornare alle urne per votare infatti solo sulla revoca del Municipio. La procedura è quella prevista dall’articolo 44 della Costituzio­ne ticinese che indica una votazione in cui gli aventi diritto avranno due opzioni: favorevoli o contrari a mandare a casa l’esecutivo. Un’eventuale deroga potrà eventualme­nte giungere solo attraverso una decisione politica. Decisament­e una situazione politicame­nte anomala quella che sta vivendo la comunità di Cademario: il potere esecutivo è stato messo sotto scacco da quattro dei suoi cinque rappresent­anti. All’origine della richiesta di revoca ci sono le motivazion­i illustrate sul volantino distribuit­o in paese verso fine ottobre. Un volantino che parla(va) di impossibil­ità di governare, mancanza di fiducia, di comunicazi­one, di trasparenz­a e di collegiali­tà. E nel mirino è finito unicamente il sindaco Fabio De Bernardis. Una situazione senza precedenti a livello di storia locale e cantonale.

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TI-PRESS Una veduta di Cademario

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