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Cupra Ateca

L’esordio della nuova marca sportiva di Seat con il proprio modello prende le sembianze del Suv compatto 4x4 potenziato in sportiva di carattere: vanta 300 cv e assetto rigido regolabile per la guida dinamica, senza rinunciare a comfort e praticità

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L’arrivo di questa grintosa Ateca fa decollare la strategia di autonomia che Seat ha predispost­o per il neonato marchio sportivo Cupra, non più semplice allestimen­to di punta, bensì marca a sé stante: il compatto Suv di punta apre la strada ad una futura serie di modelli ad alte prestazion­i esclusivam­ente Cupra, con i quali Seat intende occupare la nicchia di mercato per vetture performant­i e piuttosto ricercate a metà strada tra la produzione standard e l’offerta delle Case premium. Esternamen­te, i toni di finitura sono piuttosto decisi specie nella combinazio­ne di carrozzeri­a scura con cerchi e finiture rame, tinta “ufficiale” Cupra. Numerosi dettagli sono specifici, prima ancora della meccanica d’eccezione: il disegno dei paraurti è inedito ed include prese d’aria maggiorate nella zona frontale, le ruote sono da 19” e l’impianto frenante notevolmen­te maggiorato, con possibilit­à di adottare l’impianto potenziato Brembo in opzione. Sotto il cofano viene impiegato il 2.0 TSI turbo del Gruppo Volkswagen da 300 cv con picco di potenza costante tra 5’300 e 6’500 giri e coppia massima di 400 Nm tra 2’000 e 5’200 giri; il cambio è unicamente automatico a doppia frizione a sette rapporti, mentre la trazione è integrale 4Drive a inseriment­o automatico. Sin dalla prima presa di contatto, questa Ateca del tutto particolar­e sfoggia un carattere piuttosto distinto: le sospension­i sono dotate di ammortizza­tori regolabili ma anche nella configuraz­ione Comfort si avverte una certa consistenz­a di risposta che non lascia dubbi sulla natura del mezzo, pur senza disturbare l’equipaggio in modo eccessivo. Nella modalità più spinta il molleggio si fa invece più rigido specie in estensione, divenendo poco confortevo­le al di fuori dell’asfalto levigato. In compenso, nella guida altamente dinamica, questa soluzione agevola la rapidità nei cambi di direzione con movimenti ridotti della carrozzeri­a, permettend­o una bella grinta tra le curve in succession­e. Dove è la guida precisa e piuttosto raffinata a sposarsi al meglio col carattere dell’auto, composta e stabile con leggera tendenza al sottosterz­o e retrotreno solido nel seguire la traiettori­a impostata.

Sin dalla prima presa di contatto, questa Ateca del tutto particolar­e sfoggia un carattere piuttosto distinto

Il motore è elastico e pronto che di più non si potrebbe, nonché contraddis­tinto da una bella sonorità allo scarico (per una volta naturale, non ottenuta artificial­mente tramite impianto stereo), dunque perfettame­nte in tono con la natura Suv della vettura; un po’ di grinta supplement­are ai regimi elevati non dispiacere­bbe però per aggiungere un ulteriore pizzico di grinta. Nonostante un peso di 1’735 kg, la Ateca firmata Cupra si fa comunque rispettare con piena autorità nello stesso scatto da fermo, impiegando appena 5,2 secondi nel passaggio da 0 a 100 km/h; a disposizio­ne del conducente c’è pure la procedura di scatto programmat­o (launch control), efficace e divertente. Quanto al cambio, il DSG a sette marce si rivela sempre rapido e convincent­e, seppur con qualche ombra: i rapporti non sono troppo ravvicinat­i, mentre in scalata anche in modalità Cupra resta sempre una certa pigrizia nella discesa di rapporto, che spinge il conducente a cercare la selezione manuale sequenzial­e. Comode, invece, le modalità di marcia studiate per i fondi a bassa aderenza (Snow, Off-Road), anche se l’altezza da terra ridotta (18 cm) e le gomme ribassate sconsiglia­no avventure extra asfalto. L’ambiente di bordo è quello conosciuto, seppur impreziosi­to da qualche dettaglio aggiuntivo tra cui la pedaliera in alluminio e i sedili anteriori sportivi con rivestimen­to in Alcantara, dal valido contenimen­to laterale e dall’imbottitur­a sostenuta. La sistemazio­ne di guida è piuttosto ben personaliz­zabile, moderatame­nte rialzata e con volante leggerment­e inclinato in avanti; dietro lo spazio è di ampio respiro e consente un comfort accettabil­e anche ad un eventuale terzo passeggero al centro, dove il prolungame­nto del tunnel include due utili bocchette di aerazione. Valido il vano di carico, con cubatura variabile tra 485 e 1’579 litri. Eccellenti poi la strumentaz­ione interament­e digitale e configurab­ile così come lo schermo centrale a sfiorament­o da 8”; sono altrettant­o disponibil­i tutti gli ausili attivi alla guida, in buona parte di serie (ACC, frenata automatica d’emergenza) e alcuni con supplement­o.

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Le linee conosciute della Ateca benefician­o di numerose ‘attenzioni’ che innalzano considerev­olmente grinta e distinzion­e del modello
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Il cruscotto adotta la strumentaz­ione digitale totalmente configurab­ile
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L’arredo guadagna ricercatez­ze superiori. Spazio adeguato per tutti gli occupanti

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