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Il lupo, l’ignoranza e le ‘fake news’

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L’apparizion­e di un canide, verosimilm­ente un lupo, nel piano di Magadino, ha nuovamente animato il dibattito nel Ticino. Il lupo sta riconquist­ando territori da cui era stato eliminato dall’uomo e anche in Ticino il lupo c’è e anziché pensare di bandirlo come nel 18° secolo, si dovrebbe cercare una via per una convivenza meno problemati­ca. Purtroppo in questo dibattito appaiono voci che utilizzano l’ignoranza, la superstizi­one e le fake news per fomentare la paura atavica che l’uomo ha verso un animale che ha diritto ad un suo posto nel mondo come tutti gli altri esseri viventi. Tra i vari attori che vedono il lupo come una minaccia, posso provare comprensio­ne per gli allevatori ovvero l’unica categoria che ha effettivam­ente un impatto negativo per la presenza del lupo, quando questo preda animali da reddito. A loro dico che se la politica si attivasse si troverebbe­ro i fondi per aiutarli e avere una convivenza meno problemati­ca, ma a loro dico anche di valutare quali siano le fonti di maggiori perdite di animali. Leggere invece di altri attori dal mondo scientific­o che utilizzato l’ignoranza e le false notizie per aumentare la paura mi provoca un forte senso di malessere. Chi proviene dal mondo scientific­o sa che per supportare una tesi sono necessari dati concreti e oggettivi. Nello specifico dire che un lupo nel 2012 in Svezia ha sbranato un uomo, quando nella realtà si tratta di un incidente capitato all'interno di uno zoo con lupi in cattività e con problemi comportame­ntali, per avvalorare l’ipotesi che nelle Alpi i lupi siano pericolosi per l’uomo, è completame­nte fuori luogo. Ve bene dibattere in mondo ragionevol­e sulla presenza del lupo per cercare soluzioni concrete, ma utilizzare ignoranza e fake news non serve assolutame­nte a nulla! Claudine Giovannoni, Brione sopra Minusio

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