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Parrocchia ancora in crisi di liquidità

Bellinzona: mancano 130mila franchi per coprire le spese e garantire gli stipendi di cinque preti I contributi sono in forte calo: anche quest’anno viene chiesto un aiuto ai cittadini a favore delle comunità del Sacro Cuore, della Collegiata e di Gesù Cri

- Di Katiuscia Cidali

Contributi in calo: mancano 130mila franchi per coprire le spese ordinarie del 2018 e versare gli stipendi a cinque preti. Appello alla gente e valutazion­i in corso sull’imposta di culto.

La parrocchia di Bellinzona è in difficoltà e anche quest’anno rinnova l’invito ai cittadini affinché versino un contributo che aiuti a coprire le spese. Lo scoperto è di 130mila franchi. Riguarda sia lo stipendio dei cinque sacerdoti attivi nelle tre comunità cittadine del Sacro Cuore, della Collegiata e di Gesù Cristo redentore dell’uomo, sia le spese correnti e necessarie a mantenere aperte le chiese e gli spazi di riunione. La lettera recapitata negli scorsi giorni agli abitanti è un ‘promemoria’; una prima missiva era infatti già stata recapitata alcuni mesi fa e aveva permesso di raccoglier­e una parte della somma necessaria. “Come ogni anno dipendiamo unicamente dalle vostre offerte – si legge nel testo della lettera – perché le collette delle messe domenicali coprono meno di un terzo dei bisogni. Grazie anche al lavoro di molti volontari riusciamo a tenere le spese al minimo, ma il vostro aiuto è indispensa­bile”. Per poter pagare i preti in passato la parrocchia ha dovuto, in parte, attingere a un fondo destinato ai restauri delle chiese, che dovrà essere ripristina­to. Anche quest’anno – ci spiega il presidente del consiglio parrocchia­le Fausto Riva – se la somma necessaria non dovesse essere raggiunta sarà necessario fare lo stesso. Il bilancio del 2018 non è ancora noto, il consuntivo dello scorso anno chiudeva con un disavanzo di 54mila franchi. «L’obiettivo è di arrivare almeno a un pareggio dei conti senza attingere al fondo di riserva», rileva Riva.

Imposta di culto: valutazion­i sono

ancora in corso

Alla luce delle difficoltà finanziari­e che si perpetrano ormai da anni, chiediamo al nostro interlocut­ore se non sia il caso di pensare all’introduzio­ne dell’imposta di culto, come peraltro consentito anche dalla Legge ticinese sulla Chiesa cattolica. «Non abbiamo ancora deciso e ne stiamo discutendo», spiega Fausto Riva. «Ne abbiamo anche già parlato con la Diocesi», afferma facendo notare che l’introduzio­ne dell’imposta richiedere­bbe comunque uno sforzo amministra­tivo e organizzat­ivo. Nonostante le difficoltà finanziari­e la Parrocchia sta comunque portando avanti alcune importanti opere. Recentemen­te è stato ultimato il progetto preliminar­e per il restauro della chiesa della Madonna della neve. I restauri però, spiega Riva, non rientrano nella gestione corrente: «Sono spese ben distinte, anche perché per questo tipo di opere è possibile ottenere contributi da Città, Cantone e talvolta anche dalla Confederaz­ione». Tra i cambiament­i in vista vi è anche la

riorganizz­azione delle varie parrocchie presenti nel comprensor­io della nuova Bellinzona aggregata. Avrebbe dovuto essere effettiva da inizio gennaio 2019, ma per l’anno prossimo la situazione rimarrà quella attuale. Presumibil­mente dal 2020 però la Città uniformerà i contributi versati.

Un valenza sociale

In conclusion­e Fausto Riva tiene a lanciare un appello ai cittadini: «La parrocchia non offre solo servizi liturgici, ha anche una valenza sociale». Il presidente del Consiglio parrocchia­le cita a tal proposito l’attività estiva di due settimane proposta ai bambini da alcuni volontari al Redentore dell’uomo. «È un’attività aperta a tutti i giovani ed è molto importante per le famiglie». Ma anche ai corsi di italiano offerti ai migranti o agli eventi culturali aperti a tutti, come ad esempio i concerti. «La parrocchia non è solo chiesa – ricorda Riva – ma molto di più».

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